Finora sono stati utilizzati degli approcci non digitali, per risolvere un problema che è prettamente digitale, essendo esploso con la Rete. Ad esempio la creazione dei cosiddetti “portali della verità”, domini informativi dove vengono smentite le bufale. È un approccio inefficace perché gli utenti, non vanno alla ricerca di smentite, ma semplicemente si imbattono nelle false informazioni, che possono trovarsi in qualunque luogo online. I siti di disinformazione sono numericamente più numerosi dei portali informativi, in continua espansione e dalla viralità altissima. La soluzione quindi è disinnescare le sorgenti negative, non segnalare i contenuti scorretti (che peraltro così facendo vengono ulteriormente amplificati).
Nell’approccio tradizionale manca la risposta a molte domande chiave, quali:
- Come trovare le false informazioni?
- Chi certifica la falsa informazione?
- A quale fine è stata creata la falsa informazione?
- C’è dietro una organizzazione o è un esercizio spontaneo?
- L’organizzazione per quale fine ultimo opera?
- Come gestire le false informazioni?
- Che cosa farne?