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Notizie in pillole sul digitale

Notizie in pillole sul digitale

Anche Spotify si schiera con l’Ucraina

4 Marzo 2022

Raggiunta l’accordo tra Google e le testate francesi

Ieri l’associazione di categoria che raggruppa quasi 300 testate transalpine e Google hanno annunciato di aver finalmente raggiunto una nuova intesa sulla questione dei diritti di pubblicazione dei contenuti. L’ultima intesa “stabilisce i principi in base ai quali Google negozierà accordi di licenza individuali e termini di remunerazione con i membri dell’Alleanza”, è stato spiegato ieri dalle parti.

Le immagini di guerra sui social

La ferocia del conflitto in Ucraina si trasferisce nella comunicazione e diventa una guerra con le immagini: soldati russi uccisi e le reti sociali che diffondono foto raccapriccianti di cadaveri di ragazzi sfigurati, bruciati, con l’ultima espressione di terrore congelata nei volti che affiorano dalla neve. La particolarità è che è lo stesso ministero dell’Interno ucraino a postare queste immagini su YouTube, Twitter e Telegram, rischiando un’ accusa di violazione della Convenzione di Ginevra che impone ai governi di tutelare i prigionieri di guerra non esponendoli a maltrattamenti e alla pubblica curiosità. Non è crudeltà gratuita, dice il presidente Zelensky, ma una denuncia: nelle colonne dell’esercito russo che avanzano in Ucraina ci sono anche forni crematori mobili, servono a incenerire i soldati caduti, nel tentativo di ridurre, in patria, l’impatto psicologico delle migliaia di bodybag che tornano dall’Ucraina e che possono alimentare altre ondate di proteste, o addirittura rivolte.

Isaac Wiper, il nuovo malware russo contro l’Ucraina

È stato identificato un nuovo virus malevolo, ulteriore arma di questa guerra tra Russia e Ucraina che si combatte anche nel cyberspazio: si chiama Isaac Wiper, ed è stato rilevato in attacchi contro organizzazioni governative in Ucraina. La scoperta è dei ricercatori della società di sicurezza Eset, per il momento non ci sono evidenze di incidenti simili oltre i confini di quel paese. Secondo gli esperti di Eset, Isaac Wiper è composto da una fase che infetta le reti locali, poi un ransomware che prende in ostaggio i dispositivi, ma funge anche da diversivo. “Gli strumenti suggeriscono che gli attacchi sono stati pianificati per molti mesi”, dicono gli esperti da Eset. Al momento non è nota un’attribuzione ad un gruppo di hacker specifico. A ridosso del conflitto sono stati individuati altri due virus di tipo ‘wiper’ su cui anche l’Agenzia italiana di cybersicurezza ha lanciato l’allarme.

Anche Spotify si schiera con l’Ucraina

Il gigante dello streaming musicale Spotify ha dichiarato di aver chiuso i suoi uffici in Russia e di aver rimosso i contenuti sponsorizzati dallo stato russo. La mossa è arrivata in risposta all’ “attacco non provocato contro l’Ucraina”, ha affermato la società in una nota, aggiungendo di aver adottato diverse misure. “Abbiamo chiuso il nostro ufficio in Russia fino a nuovo avviso”, ha affermato la società con sede a Stoccolma, quotata alla Borsa di New York. Inoltre, il gigante dello streaming ha affermato di aver esaminato “migliaia di episodi di podcast dall’inizio della guerra” e di aver limitato la capacità degli utenti di trovare podcast di proprietà e gestiti da organi di informazione legati allo stato russo. Spotify ha affermato che all’inizio della settimana aveva rimosso tutti i contenuti dalle testate giornalistiche sponsorizzate dallo stato russo, come RT e Sputnik, all’interno dell’Unione Europea e in altri mercati. Ma manterrebbe il suo servizio aperto agli utenti russi.