Crimini in rialzo: boom nella rete. Oltre ottocento reati informatici al giorno nei primi sei mesi di quest’anno. Così il crimine “digitale” è arrivato a pesare quasi la metà rispetto ai fenomeni predatori, in particolare dei furti, rilevati sul territorio nazionale. E sul totale dei delitti denunciati oggi incide per oltre il 15%, superando i livelli pre-pandemia sia nel caso di truffe e frodi informatiche (+28% rispetto al primo semestre 2019) sia dei delitti informatici (+52%). Il trend si conferma nei primi mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020 (+20% truffe e frodi, +18% delitti informatici). “Molte condotte criminali in questi mesi si sono spostate sulla Rete” afferma il dirigente Stefano Delfini del servizio di analisi criminale che fa capo alla direzione centrale della Polizia criminale. Milano resta “capitale” delle denunce, in particolare dei furti con destrezza che incidono per il 9% sul dato complessivo: dopo aver chiuso il 2020 con un calo delle denunce (27%), registra nei primi sei mesi 2021 una ripresa (+14%). Bologna sale al secondo posto, seguita da Rimini e Prato. Per tipologia di reato, inoltre, si confermano le criticità di alcuni territori. Trieste resta, come lo scorso anno, la provincia con più denunce di violenza sessuale in rapporto ai residenti (48 episodi nel 2020) e Padova quella più sotto pressione per i reati di droga.
Una piattaforma per creare la «fiducia digitale». Il 22 febbraio 2022 avverrà il lancio mondiale della piattaforma digitale per gestire le interazioni pubbliche e private, in un’ottica di valorizzazione dell’etica, messa a punto da Traent, start up con sede a Pisa. Alla sua guida c’è Federico D’Annunzio, che ha registrato una quindicina di brevetti internazionali e bisnipote d’arte. Il suo avo è il poeta Gabriele D’Annunzio. L’avventura imprenditoriale è iniziata oltre un anno e mezzo fa quando D’Annunzio ha reclutato una trentina di giovani chiamati a realizzare il suo progetto all’interno del Casino dei Nobili di Pisa, palazzo settecentesco ristrutturato per diventare la sede operativa della startup. La startup adesso conta una quarantina di persone e sta mettendo a punto gli ultimi dettagli prima del lancio della nuova tecnologia basata sulla blockchain.
Il blog di Grillo è in rosso: pochi utenti e niente soldi. Si conta nel corso del biennio 2021/2022 di stipulare nuovi contratti pubblicitari. Diversamente e tempestivamente, la società sarà messa in liquidazione». Questo è il passaggio più allarmante della nota integrativa all’ultimo bilancio della Beppegrillo Srl, il contenitore societario attraverso cui il Garante e fondatore del M5s gestisce anche il suo Blog. Dopo il divorzio dalla Casaleggio Associati a inizio 2018, il sito del comico genovese è gestito in proprio da una società con sede a Genova, la città di Grillo. Solo che la Srl, stando al rendiconto, ha qualche problema finanziario. E senza un aumento dei ricavi pubblicitari rischia la liquidazione. Secondo il documento, la crisi del Blog sarebbe dovuta alle conseguenze negative della pandemia da Coronavirus.
La fast fashion di Alibaba all’assalto di Usa ed Europa. Alibaba si butta sulla moda e lancia la sua nuova piattaforma, per puntare ai mercati americano ed europeo. La nuova creatura del gigante dell’eCommerce fondata da Jack Ma si chiama allyLikes: dai vestiti agli orecchini ce n’è per tutti i gusti, e per tutte le tasche. Cinquecento nuovi arrivi a settimana, come pubblicizzato sul sito, e spedizioni in vari Paesi del Vecchio Continente inclusa l’Italia così come in Canada e negli Stati Uniti. Il lancio di allyLikes, in realtà, è la risposta di Alibaba a Shein, la app che macina miliardi di dollari (10 nel 2020) e che negli Stati Uniti sta facendo piazza pulita dei concorrenti.
Troppi social, in aumento “tic” tra i giovanissimi. I tic che comparivano in epoca presocial tendevano a risolversi dopo la pubertà nel 60-70% dei giovani colpiti. Per un 30% invece i tic tourettiani continuavano nell’età adulta, con grave compromissione della vita personale e sociale. L’aumento dei tic inquieta i medici più attenti perché: 1. indica un sovraccarico di stimoli visivi e uditivi da abuso di social che può mettere in corto circuito molte funzioni del cervello; 2. Sottolinea lo spreco di energia in movimenti e suoni parassiti che non hanno funzione né obiettivi, a scapito dell’agire correttamente dal punto di vista verbale e motorio nella vita reale; 3. alterano i tempi di apprendimento, sia per il tempo passivo trascorso sui social, sia perché il cervello è intasato di spazzatura visiva pulsante e non può dedicarsi ad elaborare compiutamente altri stimoli; 4. diventa ulteriore motivo di derisione e denigrazione, in tempi in cui l’aggressività verbale e fisica è in netto aumento non solo tra i maschi, ma anche tra le ragazze.
L’ultima arma dei talebani è Twitter. Sono centinaia i tweet che i rappresentanti dei talebani hanno inviato dopo la conquista di Kabul il 15 agosto scorso. I talebani di oggi, rispetto a quelli che governavano l’Afghanistan nella seconda metà degli anni Novanta, quando ancora non esistevano i social media, non solo sanno usare le nuove tecnologie in termini tecnici, ma anche tattici e strategici. Martine van Bijlert, cofondatrice di Afghanistan Analysts Rete, ha detto che i loro post sui social media indicano una “strategia di coinvolgimento dei media intenzionali allo scopo di trasmettere un messaggio di legge e ordine, destinato a rassicurare e intimidire in egual misura”. Nei loro tweet destinati alla platea domestica, i ministri talebani scrivono nella lingua dell’etnia pashtun, cui appartengono e che è la più popolosa del Paese. Sono diventati più scaltri perché ora il loro obiettivo principale è ottenere la legittimità da parte della comunità internazionale, tanto che vorrebbero avere un proprio rappresentante all’Onu. Un’analisi del Times ha rilevato che dal 9 agosto su Twitter e Facebook sono apparsi più di 100 nuovi account e pagine collegate ai talebani. I messaggi a flusso continuo servono a rassicurare, ma anche intimidire milioni di follower.
Social media, nel mondo 4,5 miliardi utenti. Ad ottobre il numero degli utenti a livello globale dei social media ha superato la quota di 4,5 miliardi di persone. La crescita è rallentata negli ultimi tre mesi, ma il totale globale continua a crescere a un ritmo di 1 milione di nuovi utenti al giorno. Tra le diverse piattaforme spicca la crescita di TikTok. Sono i dati contenuti nel rapporto Digital 2021 October Global Statshot di DataReportal, pubblicato in collaborazione con We Are Social e Hootsuite. Secondo l’analisi nell’ultimo anno, quello della pandemia, sono 400 milioni gli utenti che si sono uniti ai social (+9,9%). Secondo i trend attuali, entro la prima metà del 2022 il 60% della popolazione mondiale avrà un account social. Tra le varie piattaforme spicca la crescita di TikTok, che è da poco entrata nel club dei social media con più di 1 miliardo di utenti, impiegando soli cinque anni per questa scalata.
Da Tinder nuove funzioni di sicurezza contro le molestie. Tinder ha introdotto due nuove funzioni per prevenire le molestie sull’app. Si tratta di ‘Questo messaggio ti infastidisce?’ e ‘Vuoi ripensarci?’. Novità che si aggiungono alla lista di opzioni di sicurezza che Tinder ha lanciato negli ultimi anni e che mirano a fornire maggiore sicurezza agli iscritti. La funzione riconosce, sulla base di un’intelligenza artificiale con apprendimento autonomo e supportata dai feedback degli utenti, se è il caso di segnalare un testo considerato molesto. Quando un membro di Tinder risponde “sì” alla domanda “Questo messaggio ti infastidisce?”, avrà la possibilità di segnalare il comportamento della persona che lo ha contattato. Secondo Tinder, i primi test hanno mostrato un aumento del 46% del numero di segnalazioni per messaggi inappropriati. ‘Vuoi ripensarci?’ agisce allo stesso modo, ma dal lato di chi sta inviando il messaggio. L’intelligenza artificiale interviene in modo proattivo per avvertire il mittente che il suo testo potrebbe risultare offensivo, chiedendogli di pensarci due volte prima di premere invio. ‘Vuoi ripensarci?’ avrebbe già ridotto il linguaggio inappropriato nei messaggi inviati per oltre il 10% di chi ha ricevuto la notifica.