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Notizie in pillole sul digitale

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Dorsey lascia Twitter: al suo posto il cto Agrawal

30 Novembre 2021

Dorsey lascia Twitter: al suo posto il cto Agrawal. Il fondatore ha lasciato la poltrona di amministratore delegato dello storico gruppo di social media che ha cofondato quindici anni or sono, annunciando che il timone passerà al chief technology officer Parag Agrawal. A completare la svolta al vertice, alla presidenza è stato nominato Bret Taylor, direttore generale e operativo di Salesforce.com. Il cambio della guardia è scattato mentre Twitter fa i conti con molteplici sfide, di leadership e di business.

Risparmio, social e ruolo dei giovani. Le ultime analisi evidenziano che si entra nel flusso digitale ormai giovanissimi, di fatto ancora bambini. Sette anni e mezzo è l’età media in cui i giovani iniziano a utilizzare i device tecnologici, che sale a 9,1 anni parlando in particolare dello smartphone; tra i 7 e i 9 anni si passa invece già al tablet (72% secondo gli intervistati), mentre al crescere dell’età aumenta la frequenza di uso di iPhone, Samsung e tutti gli altri telefoni evoluti (per i 16­-18 anni raggiunge la quasi totalità con il 99%) e di pc e computer, specialmente per esigenze scolastiche. I dati dell’Osservatorio sulle Giovani Generazioni di Flowe, promosso dal Gruppo Bancario Mediolanum, indagano anche sull’educazione finanziaria di bambini e ragazzi, sul loro rapporto con la tecnologia e il ruolo che i genitori e le famiglie svolgono nell’insegnare ai più piccoli come gestire il denaro. L’uso dei dispositivi su siti di eCommerce è diffuso nel 38,5% dei casi (figli degli intervistati), con frequenza maggiore con l’aumentare dell’età (si va dal 21% per la fascia 7­9 anni al 76% per i 16­-18enni). In riferimento alle modalità degli acquisti online, il 66,5% dei ragazzi effettua l’operazione assieme ai genitori mentre il 33,5% agisce in autonomia.

Amazon, si rivoterà per il sindacato. Nuove elezioni sindacali per i lavoratori di Amazon nel magazzino di Bessemer, in Alabama. La decisione ­ che potrebbe riaprire la prospettiva (per ora inedita) di un sindacato interno ai magazzini americani del colosso dell’eCommerce­ arriva dopo che l’azienda di Jeff Bezos aveva scongiurato l’ipotesi, sempre osteggiata dai vertici: i lavoratori ad aprile scorso avevano infatti votato in maggioranza per il no. Ma secondo la Retail, Wholesale and Department Store Union, l’organizzazione che ha promosso il referendum, il voto sarebbe stato falsato dalla stessa Amazon, accusata di aver interferito impropriamente durante l’elezione.

L’Antitrust inglese verso il no a Facebook-­Meta. L’Antitrust britannica è pronta a bloccare l’acquisto di Giphy da parte di Meta. L’indiscrezione è del Financial Times, ma non ci vorrà molto per avere la conferma: la Competition and Markets Authority (Cma) guidata dall’italiano Andrea Coscelli ha tempo fino a domani per pubblicare la sua decisione finale sull’accordo da 315 milioni di dollari del maggio 2020. La Cma può intervenire anche se si tratta di due società americane nel caso in cui “la combinazione tra le due parti superi il 25% del mercato di riferimento nel Regno Unito” spiega al Corriere della Sera il docente dell’Università Bocconi e fondatore di Digital Media Laws Oreste Pollicino.

Bullismo online, l’Australia pensa alla legge anti anonimato. Il primo ministro, Scott Morrison, ha proposto una serie di norme volte a ridurre il bullismo online, soprattutto quello perpetrato dagli account anonimi. Come spiega ABC News Australia, la legge riterrebbe le piattaforme social, come Facebook o Twitter, responsabili dei commenti diffamatori fatti contro gli utenti. I social network dovrebbero inoltre mettere a disposizione degli iscritti dei menu più chiari, con cui denunciare le violenze digitali subite, che si tratti di bullismo o vere e proprie diffamazioni. Come parte di questo processo, alla persona che ha pubblicato il contenuto potenzialmente diffamatorio verrà chiesto di rimuoverlo. Ma se si rifiuta, o se la vittima è interessata a perseguire un’azione legale, la piattaforma potrà chiedere la condivisione delle informazioni di contatto, nome, cognome e numero di telefono. L’invio dei dettagli alla Corte Federale dell’Australia avverrebbe solo dopo il via libera di un tribunale. La proposta sarà pubblicata sotto forma di bozza questa settimana e verrà presentata al Parlamento all’inizio del prossimo anno.

Metaverso, Adidas potrebbe aprire il suo negozio virtuale. Il metaverso oramai conquista tutti e ora è la volta di Adidas. Il noto marchio di abbigliamento sportivo potrebbe avere il suo piccolo mondo virtuale all’interno di The Sandbox, una delle più famose piattaforme dentro cui realizzare edifici e attività in realtà virtuale. L’annuncio del metaverso da parte di Mark Zuckeberg ha acceso l’interesse intorno alla possibilità di declinare attività lavorative, formative e ludiche in ambienti ricreati digitalmente, da visitare con visori VR, occhialini AR ma anche computer e smartphone. Google e Microsoft hanno già confermato la volontà di portare alcune delle loro app sui rispettivi ‘metaverse’. Adidas ha deciso di espandere il proprio concetto di negozio nel metaverso tramite una collaborazione con quattro diverse aziende: Bored Ape Yacht Club, Punks Comic e Gmoney.

Gli impatti sulla salute di TikTok. Nonostante TikTok abbia ora oltre 1 miliardo di utenti, i ricercatori sanno molto poco degli effetti sulla salute che potrebbe avere sugli utenti (per lo più giovani) della piattaforma. Questo è preoccupante, perché i ricercatori sanno che le piattaforme di social media possono essere dannose, soprattutto per la salute di alcuni gruppi di adolescenti e adolescenti. Zenone, ricercatore di politiche sanitarie presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine, ritiene che sia urgente per i ricercatori iniziare a capire se TikTok ha problemi simili ad altre piattaforme, come erodere la salute mentale di alcune ragazze adolescenti e non riuscire a rallentare le teorie del complotto. Ecco perché, insieme ai collaboratori, all’inizio di questo mese ha proposto un programma di ricerca che delinea le aree che gli esperti devono indagare. La sua intervista su The Verge.