L’attacco da 2,4 Tbps respinto da Microsoft. Si tratta del più grande attacco Ddos (Distributed Denial of Service) della storia. Sarebbe avvenuto ad agosto e avrebbe avuto come bersaglio un singolo cliente di cui però non si sa il nome. È stato effettuato utilizzando una botnet di circa 70.000 bot. Supera anche il volume di traffico di picco di 2,3 Tbps: Microsoft ha comunicato di essere stata in grado di contenerlo e che è durato più di 10 minuti.
L’Agcm sanziona facile.it. Secondo il Garante della concorrenza Facile.it ha adottato pratiche commerciali scorrette, ingannevoli e aggressive. La prima pratica, di natura ingannevole, in violazione degli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo, sostiene l’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli, “è relativa al fatto che non veniva chiarito che i risultati della comparazione dei prestiti sono provvisori, in quanto è demandata ai singoli istituti finanziatori ogni valutazione sul merito creditizio del singolo utente, con possibile peggioramento delle condizioni economiche proposte in fase di preventivo”. La sanzione è di 7 milioni.
Insulti su Facebook: licenziato. Sui social meglio tenere a freno la lingua. Può infatti essere licenziato per giusta causa chi fa un post contro l’azienda su Facebook. La Cassazione, con sentenza 27939 del 13/10/2021, ha respinto il ricorso di un lavoratore che aveva fatto sui social critiche aspre contro il capo e i manager. L’uomo si era difeso sostenendo che la sua pagina Facebook era aperta solo ai suoi amici e quindi non era pubblica. Ma la tesi non ha convinto i giudici che, in primo luogo hanno ribadito come le critiche siano ammissibili in una chat privata data l’esigenza di tutela della libertà e segretezza dei messaggi scambiati in quanto diretti unicamente agli iscritti ad un determinato gruppo e non a una moltitudine indistinta di persone, pertanto da considerare come la corrispondenza privata, chiusa e inviolabile. Ma nel caso all’esame della Corte non sussiste una tale esigenza di protezione, il mezzo utilizzato è, infatti, idoneo a determinare la circolazione del messaggio tra un gruppo indeterminato di persone: motivo per cui il licenziamento è valido.
Facebook aggiorna norme su bullismo e intimidazione. Facebook rafforza le norme contro il bullismo e le intimidazioni: introduce nuove regole per aumentare la protezione delle persone da molestie di massa e rafforza la protezione per i personaggi pubblici. L’annuncio arriva in occasione della Giornata nazionale per la prevenzione e la sensibilizzazione del bullismo negli Stati Uniti. In particolare, come spiega in un post Antigone Davis, Global Head of Safety di Facebook, verranno rimosse le azioni “coordinate di molestie di massa che prendono di mira individui a maggior rischio di danni offline, come le vittime di tragedie o dissidenti governativi, anche se il contenuto da solo non viola le nostre politiche”. I contenuti discutibili, verranno eliminati sui profili e nei messaggi diretti.