La rivolta di politici e consumatori contro Dazn. «Il servizio streaming più costoso della storia», «Campionato ci vediamo l’anno prossimo, ciao»: sui social scoppia la bufera dopo le notizie secondo cui non sarà più possibile utilizzare in contemporanea due dispositivi di Dazn. Il nodo sul doppio device è solo l’ultima delle criticità segnalate in questi mesi dagli abbonati: blackout, interruzioni di video e altri disservizi. Su Twitter la società finisce nel mirino degli utenti: «Questo è quello che mi è stato promesso quando ho deciso di sottoscrivere l’abbonamento. Com’è possibile che noi utenti non siamo minimamente tutelati?». Il Codacons sul blocco degli abbonamenti «multiuso» ha deciso di presentare un esposto all’Autorità per le comunicazioni e a quella per la concorrenza: «Ci sarebbe un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro».
La città più social. L’accelerazione digitale imposta dal Covid19 ha portato sui social molte città che prima erano assenti, o ne ha aumentato l’uso da parte delle amministrazioni: l’indice di copertura delle tre principali piattaforme (Facebook, Twitter e YouTube) è passato dal 69% all’88% dal 2017 ad oggi. Complessivamente, al momento i 107 comuni capoluogo italiani hanno 101 pagine Facebook, 100 canali YouTube e 82 profili Twitter. Ci sono 21 amministrazioni che hanno attivati tutti e sette gli strumenti considerati dall’indagine (Facebook, YouTube, Twitter, Linkedin, Messenger, Instagram e Telegram), altre 64 almeno cinque. In alcuni casi restano difficoltà di “gestione”: il 7% delle pagine Facebook, il 15% dei canali YouTube e il 25% dei profili Twitter è aggiornato meno di una volta al mese.
I buoni Amazon sono la nuova frontiera per il riciclaggio. Con i buoni si può comprare quello che si vuole nei rispettivi siti di eCommerce di appartenenza, ma sono diventati anche uno dei mezzi prediletti dai truffatori online. “Nel corso delle indagini abbiamo individuato persone che rivendevano i buoni scontati del 20%. Questo significa che se ho un buono da cento euro, lo rivendo a ottanta e incasso il denaro. In questo modo sono riusciti a uscire dal circuito di Amazon per usare i soldi come meglio credono, perdendo solo il 20 per cento. È quello che accade nel dark web dove i buoni sono facilmente in vendita” dice Ivano Gabrielli, vicedirettore della polizia postale. In Florida c’è chi con le carte di credito rubate ha comprato migliaia di carte regalo di Amazon, Walmart e Target che poi ha rivenduto a prezzi scontati online, ottenendo guadagni milionari difficili da rintracciare se si ha il giusto know how tecnologico.
Google spinge su AI, lancia app per difficoltà linguaggio. Google intensifica l’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI), applicandola al clima, alla medicina e all’accessibilità. Proprio in questo settore lancia Project Relate, la nuova app Android con cui mira ad aiutare le persone con problemi di linguaggio. Nel creare l’app, Big G ha lavorato a stretto contatto con vari volontari, tra cui Aubrie Lee, un brand manager dello stesso colosso americano, affetta da distrofia muscolare. “Sono abituata allo sguardo sulle facce delle persone quando non riescono a capire quello che ho detto. Project Relate può fare la differenza tra l’avvertire confusione e il comprendere frasi e termini utilizzati nel mezzo di una conversazione”, spiega in occasione di ‘Inventors’, l’evento dedicato alle novità sull’AI. L’app prevede un percorso di apprendimento, per ora in lingua inglese, con cui può creare un database del parlato e arricchire il vocabolario su cui si basa, potenziato dagli algoritmi di comprensione dell’intelligenza artificiale.
Facebook: rimossi 13,6 milioni di contenuti violenti. Diminuisce su Facebook la diffusione dei discorsi di odio, nell’ultimo anno è stata più che dimezzata grazie ai progressi fatti dalla tecnologia della piattaforma e ai cambiamenti portati per ridurre i contenuti problematici nel flusso di notizie. Lo spiega la società nel Report sugli standard della community relativo al terzo trimestre 2021, analisi che periodicamente mostra come ha affrontato i contenuti difficili. “Abbiamo rimosso 13,6 milioni di contenuti su Facebook che violavano la nostra policy sulla violenza e sull’istigazione alla violenza e abbiamo rilevato proattivamente il 96,7% di questi contenuti, prima che qualcuno ce li segnalasse – dice Facebook – Su Instagram, abbiamo rimosso 3,3 milioni di contenuti con un tasso di rilevamento proattivo del 96,4%. Nel quarto trimestre 2021 ci sono state 3 visualizzazioni di discorsi d’odio ogni 10.000 visualizzazioni di contenuti. Su Instagram la diffusione dei discorsi di odio è stata dello 0,02%”. Nel periodo considerato Facebook spiega di aver anche rimosso 9,2 milioni di contenuti di bullismo e molestie, con un tasso proattivo del 59,4%. E 7,8 milioni di contenuti di bullismo e molestie su Instagram con un tasso proattivo dell’83,2%.
Infermiere pubblica un TikTok che fa indignare i social: licenziato. Da giorni sta facendo discutere un video pubblicato su TikTok da un infermiere, girato all’interno di una struttura sanitaria, a quanto pare un hospice. Nel video in questione l’Infermiere, mentre indossa l’uniforme, entra in una stanza e mima un conato di vomito a ritmo di musica, la didascalia: “Quando vai a controllare un paziente dopo due clisteri”. Il video è stato diffuso anche sugli altri social, suscitando ancora indignazione, nonostante lui si sia difeso parlando di ironia. È stato poi licenziato.