Le cinque principali aziende tecnologiche – Amazon, Google, Apple, Meta e Microsoft – emettono più CO2 di Paesi come il Belgio e la Romania, secondo l’Osservatorio Esg Big Tech, che correla il comportamento delle principali big tech con l’inquinamento rilevato. La ricerca evidenzia l’importanza della sostenibilità digitale e l’urgenza di ridurre la carbon footprint del settore.
I dati su big tech e inquinamento: il consumo di energia
Questi dati emergono dalla seconda edizione dell’Osservatorio Esg Big Tech, presentata a Milano, in cui Karma Metrix ha analizzato i bilanci di sostenibilità pubblicati dalle cinque aziende negli ultimi quattro anni.
Insieme, questi colossi hanno consumato energia per 75,6 milioni di MWh, ovvero più di nazioni come Austria, Algeria e Venezuela, con consumi di poco inferiori rispetto a quelli della Colombia. In generale, il consumo di energia delle cinque big tech in milioni di MWh è aumentato del 209,5% dal 2018 al 2021.
Le emissioni dell’ultimo anno, l’inquinamento generato dalle big tech
La ricerca rivela che, nell’ultimo anno, i cinque giganti della tecnologia hanno emesso 125,9 milioni di tonnellate di CO2, più dell’intero Belgio (125,4), con un aumento delle emissioni totali del 30,8% dal 2018 al 2021.
Amazon è la principale responsabile delle emissioni tra le cinque aziende, con 71,5 milioni di tonnellate di CO2, seguita da Apple (23,2 milioni), Microsoft (14 milioni), Google (11,2 milioni) e Meta (5,7 milioni).
Tuttavia, l’analisi dei report di sostenibilità mostra che tutte le cinque aziende si stanno impegnando per migliorare la loro sostenibilità, ridurre la propria carbon footprint e affrontare il cambiamento climatico. Tra le iniziative più comuni vi sono l’aumento dell’uso di fonti energetiche rinnovabili, la riduzione delle fonti fossili e la ricerca di massima efficienza energetica nei data center.
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