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Notizie in pillole sul digitale

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Snapchat e la tutela dei minori

22 Ottobre 2021

Il social di Trump infiamma la Spac: titolo in rialzo del 400%. Donald Trump, in cerca di riscatto dalla sconfitta nelle elezioni, ha deciso di cavalcare una Spac alla conquista della Borsa e i mass media. La Digital World Acquisition (Dwac), una Special­ Purpose Acquisition Company nata a fine 2020, ha visto il suo titolo a Wall Street impennarsi del 400% all’annuncio di un merger con il Trump Media & Technology Group, società presieduta dallo stesso ex presidente.

Il Parlamento chiede lo sconto per i giganti dello streaming. Il Parlamento chiede uno “sconto” sull’aggravio che andrà a colpire i giganti dello streaming, da Netflix in giù, chiamati a maggiori obblighi di investimenti in produzioni audiovisive locali ed europee da ora in avanti; maggiori risorse per la Rai, ma allo stesso tempo il mantenimento dei limiti di affollamento pubblicitari che Viale Mazzini ha bollato come penalizzanti (e rischiosi per i conti); l’invito al Governo a valutare l’opportunità di inserire “norme sulla qualità di servizi e contenuti audiovisivi. Sono alcune delle indicazioni emerse dai pareri che le Commissioni di Camera (Cultura e Trasporti) e Senato (Lavori Pubblici e Comunicazioni) hanno approvato relativamente allo schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva Ue sui Servizi media audiovisivi (Smav).

Web Tax, l’Italia si accorda con gli Usa per la transizione. Stati Uniti e Paesi europei, tra cui l’Italia, hanno trovano una mediazione sulla web tax nella cornice dell’accordo elaborato in sede Ocse per una tassazione globale delle multinazionali. Assieme ad Austria, Francia, Spagna e Regno Unito, l’Italia ha siglato con Washington un accordo transitorio per il passaggio dalle attuali imposte sui servizi digitali alla nuova soluzione multilaterale. I Paesi si sono impegnati a proseguire le discussioni su questo argomento attraverso un dialogo costruttivo. In concreto le imposte che le società Usa accumuleranno nel periodo di transizione potranno essere usate come crediti per le future imposte previste dal primo pilastro dell’accordo Ocse.

“Transfobica”: l’ira della rete su Atwood (per un tweet). Atwood è su Twitter, non il posto ideale per una discussione serena (in 280 caratteri) su temi delicatissimi, tra i quali l’identità di genere, l’inclusività, la transfobia, gli aspetti biologici della transizione: se n’è accorta sicuramente ieri, avendo incassato commenti negativi, critiche e anche insulti per aver twittato (ai suoi 2milioni di follower) senza commenti il link a un articolo di giornale del Toronto Star dal titolo “Perché non possiamo più dire “donna”?”. Secondo l’autrice, Rosie Di Manno, il termine “donna” sarebbe “a rischio di diventare una parolaccia” e potrebbe alla fine essere “sradicato dal vocabolario medico e cancellato dalla conversazione”. Critica quella che le sembra una “infelice evoluzione del linguaggio” e “l’attivismo trans impazzito”, ma garantisce che l’articolo non rappresenta “una tesi contro l’autoidentificazione di genere” e che sostiene la causa dell’uguaglianza Lgbtq.

Facebook pagherà i diritti ai giornali francesi. Dopo Google, anche Facebook firma un accordo che apre la strada alla remunerazione di una parte della stampa quotidiana francese sulla base dei “diritti connessi”, la nuova normativa europea simile al diritto d’autore creata nel 2019. L’intesa è stata firmata tra Facebook e l’Alliance de la presse d’information generale (Apig), principale organizzazione degli editori della stampa francese, che rappresenta in particolare i quotidiani nazionali e regionali. L’accordo quadro «prevede che Facebook remuneri delle licenze per i diritti connessi» secondo quanto comunicato dal gruppo fondato da Mark Zuckerberg senza che siano resi noti le somme riversate agli editori. I membri dell’Apig potranno ora negoziare all’interno dei principi fissati e firmare due tipologie di licenze: una per l’uso di contenuti di notizie sulla piattaforma principale e una per il nuovo servizio Facebook News che debutterà in Francia l’anno prossimo. La Francia è stato uno dei primi paesi a recepire la direttiva europea sui diritti connessi.

Minacce via Twitter: «Morte per Cossolo». Il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, è stato minacciato di morte su Twitter dove un utente ha scritto che Cossolo «sarà trovato in un viottolo di campagna con un colpo alla nuca». Federfarma ha reso noto che «a seguito delle minacce di morte pervenute ha predisposto gli atti per la presentazione di denuncia alle autorità competenti» mentre la Fofi, Federazione degli Ordini dei farmacisti Italiani, ha espresso «sdegno e preoccupazione per le gravi minacce ricevute dal presidente della Federfarma».

Snapchat e la tutela dei minori. Il social sta adottando misure per garantire un’esperienza più sicura per i suoi utenti più giovani, lavorando su una serie di strumenti per integrare la famiglia nella sicurezza dei piccoli. Il CEO Evan Spiegel ha affermato che esiste un sistema di parental control interno chiamato “Family Center”. Sebbene la società non sia ancora pronta a condividere i dettagli su questi controlli, in una dichiarazione rilasciata a The Verge il CEO ha spiegato che “gli strumenti parentali che stiamo sviluppando hanno lo scopo di fornire ai genitori informazioni migliori per aiutare a proteggere i loro figli, in modi che non compromettano la loro privacy o la sicurezza dei dati, e sono legalmente conformi e offerti gratuitamente alle famiglie all’interno di Snapchat”.