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Rassegna Stampa

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Manager e social: LinkedIn domina. Winkelmann (Lamborghini) top. Orcel, che accelerazione

14 Febbraio 2024

Oltre tre manager su quattro sono presenti sulle piattaforme social. Lo rileva l’aggiornamento di gennaio 2024 dell’Osservatorio Social Top Manager di Reputation Manager che monitora la presenza e l’attività social di oltre 180 executive attivi in Italia. A metà del mese scorso, la percentuale di top manager presenti su LinkedIn, X e Instagram è in crescita, insieme però a quella di manager inattivi (14%) e quelli che preferiscono la semplice interazione con i contenuti altrui (27%).

Gli oltre 180 top manager inclusi nell’analisi sono presenti sulle piattaforme social con più di 220 profili totali così distribuiti: LinkedIn è il social che conta il maggior numero di account (53,1%); seguono Twitter (26,3%) e Instagram (20,6%). LinkedIn domina tra gli executive attivi sui social. Il 79,7% lo utilizza come piattaforma principale. Non solo. I follower della Top20 sono cresciuti in media del 13,1% con un trend in crescita. Su Twitter, i follower dei top manager appartenenti alla top20 continuano la decrescita (un quarto di punto percentuale) e l’engagement medio generato sul social di Musk è il più basso tra i valori registrati sui social analizzati. Bene Instagram, dove il seguito dei 20 manager più seguiti è cresciuto in media del 10,5%, con un’accelerazione rispetto a quanto registrato a settembre 2023 (5,4%).

“Tra la fine del 2023 e l’inizio del nuovo anno i top manager celebrano i successi aziendali e i risultati raggiunti raccontando ai follower la propria vision strategica, gli obiettivi per il 2024 – spiega Andrea Barchiesi, Founder e CEO di Reputation Manager –. In questa fase, lo stile comunicativo tipicamente istituzionale e fattuale che caratterizza solitamente l’attività social di diversi leader aziendali lascia spazio a messaggi ispirazionali più coinvolgenti e a insegnamenti imprenditoriali: cresce infatti la percentuale di ‘market ambassador’, quei manager che si esprimono non solo sulla propria azienda, ma portano una visione più ampia che abbraccia il settore di riferimento e in alcuni casi anche l’economia del Paese. Un esercizio temporaneo che potrebbe però plasmare in modo permanente, e per il meglio, la comunicazione social di alcuni executive”.

L’articolo completo su Affaritaliani.