“Free our feeds”: una nuova visione per i social media
La campagna “Free our feeds” punta a trasformare i social in un bene pubblico, liberandoli dalle pressioni commerciali.
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La campagna “Free our feeds” punta a trasformare i social in un bene pubblico, liberandoli dalle pressioni commerciali.
Social Top Manager: a settembre 2024, il 77% degli executive è presente con un account personale e 8 su 10 usano LinkedIn come profilo principale.
Kirke si presenta come il primo social network-marketplace dedicato ai creativi del settore entertainment. I contenuti AI non sono ammessi.
Shelf è un social network focalizzato sulla condivisione dei propri interessi che si integra con i principali servizi di streaming.
Uno studio dell’Università La Sapienza di Roma rivela come le piattaforme social stiano impoverendo il linguaggio.
La Cassazione ha annullato il licenziamento: le offese sui social, se reazione emotiva a un’ingiustizia, non giustificano il licenziamento.
Il social network Bluesky, principale concorrente di X (ex Twitter), ha scalato rapidamente le classifiche delle app più scaricate.
La Commissione ha concluso che X (Twitter) non rappresenta un canale significativo per connettere aziende e utenti finali.
Gli esperti sostengono che un divieto totale potrebbe avere conseguenze negative sulla salute mentale dei giovani.
Lo schema di regolamento, frutto di una consultazione pubblica che ha coinvolto 13 soggetti, è ora al vaglio della Commissione europea.
I nuovi post includono video montati con effetti da influencer, accompagnati da musiche trap e hip-hop, alcune con testi espliciti.
L’età minima per l’accesso alle piattaforme social, non ancora stabilità, sarà presumibilmente tra i 14 e i 16 anni.
Ciò che emerge è che il ruolo sociale degli utenti che adottano per primi questi neologismi è determinante per il loro successo.
Nota per la sua minima supervisione, Telegram ha aggiornato la sua pagina FAQ, introducendo il pulsante “Segnala” per le chat private.
Uno studio rivela che il 99% degli under 14 usa app di messaggistica e l’88% è attivo sui social. Il 10% mostra inoltre segni di dipendenza.