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Notizie in pillole sul digitale

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Bufale e misoginia, nuove regole TikTok per un social sicuro

9 Febbraio 2022

Meta senza pace: Thiel in uscita. La sensazione è che per Mark Zuckerberg e la sua creatura sia finita un’epoca. L’ultimo colpo incassato da Meta è stato l’annuncio che Peter Thiel, storico investitore della prima ora di Facebook, si dimetterà dal consiglio di amministrazione della big tech dopo la riunione annuale degli azionisti, solitamente a maggio. Era nel board da 17 anni. L’imprenditore miliardario, noto per essere il co­fondatore di PayPal e Palantir Technologies, è stato il primo investitore esterno di Facebook nel 2004, quando ha acquistato per 500mila euro il 10,2% del capitale dell’azienda, anche se ha poi venduto la maggior parte della sua quota nel 2012. Thiel ha intenzione ora di dedicarsi in toto al sostegno dell’agenda politica dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump in vista delle elezioni di metà mandato il prossimo autunno. Secondo una fonte Bloomberg, Thiel non vuole che le sue attività extra­imprenditoriali siano una distrazione per Meta.

La Casa Bianca fa lobby per ammorbidire le regole Ue contro le big tech. La stretta europea sulle big tech è ormai alle porte. Dopo l’approvazione del Parlamento Ue, è stato avviato il trilogo fra le istituzioni comunitarie al fine di approvare Digital Market e Digital Services Act entro l’estate. La Casa Bianca sta tuttavia tentando in extremis di ammorbidire la nuova disciplina dei mercati digitali a tutela dei suoi campioni. Così, secondo quanto rivelato dal Financial Times, il braccio destro del segretario al Commercio, Arun Venkataraman, ha scritto all’eurodeputato Andreas Schwab che sta conducendo il negoziato sul testo definitivo del Dma. Obiettivo della missiva è convincere Bruxelles a rivedere i criteri di inclusione nel Dma che, a tutela della concorrenza, impone severi obblighi ex ante alle grandi piattaforme del web. “Chiediamo all’Ue che adotti parametri di selezione non discriminatori nei confronti delle aziende americane, assicurando fra l’altro che nell’ambito del Dma siano ricomprese anche rivali europei e stranieri delle società Usa”. La proposta della Commissione europea prevedeva in realtà tre criteri di selezione, di per sé neutri: una capitalizzazione superiore ai 65 miliardi di euro, oltre 45 milioni di utenti attivi mensili in Europa e oltre 10 mila clienti corporate, una posizione di forza duratura nel mercato che è presunta sulle due precedenti condizioni sono presenti da almeno tre anni. Nella rete della nuova disciplina antitrust cadrebbero tutte le big tech americane ­ Google, Facebook, Amazon, Apple e Microsoft ­ che hanno di conseguenza avviato un’intensa campagna di lobby in Ue.

Finto milionario su Tinder, chiedeva soldi alle amanti “Ci ha preso 730 mila euro”. La megalomania doveva capirsi già da come si presentava: nemmeno “principe azzurro”, ma “principe dei diamanti”. Ora Shimon Hayut, israeliano 31enne, è noto come “the Tinder Swindler”, “il truffatore di Tinder”, appellativo che è persino diventato il titolo di un documentario uscito su Netflix il 2 febbraio. Hayut si presentava a donne giovani e belle conosciute su Tinder come Simon Leviev, figlio (inesistente) del magnate dei diamanti (esistente) Lev Leviev. Le seduceva inondandole di lussi: caviale, giri in jet privato, cene al Four Seasons. Poi chiedeva loro ingenti prestiti, accampando complicate storie di “persecuzione” da parte dei cartelli dei diamanti sudafricani, contro cui si era messo “per onestà”. Con i soldi che riceveva, creava altri primi appuntamenti da favola per incastrare nuove vittime.

Il valore della fiducia. C’era una volta un’estetista chiamata Cinica che spiegava il suo lavoro sui social. Veniva da Brescia. Parlava di pelle, di cellulite, di viso e di corpi, di creme che vendeva online quando ancora la Rete era un canale sospetto. Questa donna, che si chiama Cristina Fogazzi e non solo Estetista Cinica, ha creato intorno a sé una comunità di donne, ma anche di uomini, sempre meno in incognito, che ha battezzato “fagiane” che su Instagram sono oltre 900.000. Le fagiane la seguono per i consigli e i prodotti e non solo. La sua azienda, Veralab, è passata da un fatturato di 584.763 euro nel 2016 a 62,7 milioni nel 2021, da sei dipendenti a sessanta, di cui quaranta assunti durante la pandemia. Alla sua newsletter sono iscritte 750.000 persone, o fagiane, che di lei si fidano. E torniamo alla fiducia, ai punti fedeltà che, a casa Cinica, si chiamano punti fagiana e da qualche giorno sono diventati la spina nel fianco di una donna e di un’azienda che sulla reputazione e sul rapporto con i clienti, ancor più che sulle creme, hanno costruito la loro storia. Ogni punto sarebbe dovuto valere 50 centesimi, ma notando che non sarebbe riuscita a coprire tutte le spese, ha deciso di abbassarlo a 10. Il capitale di Veralab è il carisma della sua fondatrice, la sua affidabilità, il suo marchio aspirazionale. Per questo è un’azienda ibrida, inscindibile dalla sua artefice. La sua salvezza non poggia sui conti, ma sulla volontà delle fagiane di affidarsi. «Abbiamo ricevuto 6.700 messaggi relativi alla questione punti». Quanti di questi erano critici? «Centoventotto». Gli errori si pagano, i social sono impietosi, ma le fagiane perdonano.

Bufale e misoginia, nuove regole TikTok per un social sicuro. TikTok ha lanciato una serie di novità con cui intende rendere la piattaforma più sicura e inclusiva, in modo particolare per i minorenni. Sono quattro le aree di interesse su cui si è concentrata per apportare miglioramenti in termini di privacy e prevenzione delle minacce online: il controllo sulle sfide pericolose, l’approccio ai disordini alimentari, i contenuti proibiti, il monitoraggio delle attività criminali. Queste novità arrivano in concomitanza del Safer Internet Day, la giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita dalla Commissione Europea. “Bufale su autolesionismo e suicidio vengono ora messe in evidenza con più dettagli in una categoria di policy separata, in modo che sia ancora più semplice per la nostra community familiarizzare con queste linee guida” spiega l’azienda. “Per aiutare la community a comprendere le sfide e restare al sicuro mentre si diverte, abbiamo lanciato insieme ai creator dei video, che invitano a seguire quattro passaggi utili quando valutano i contenuti online: fermati, pensa, decidi e agisci”. Anche se TikTok rimuove già i post che promuovono i disordini alimentari, ora comincerà a censurare anche quelli su regimi alimentari non corretti.

Apple afferma che una “piccola porzione” di iPhone ha registrato interazioni con Siri anche se si ha negato il consenso. Il rilascio di Apple di iOS 15.4 beta 2 corregge un bug che potrebbe aver registrato interazioni con Siri su alcuni dispositivi, indipendentemente dal fatto che si abbia negato il consenso, secondo un rapporto di ZDNet. Il bug, introdotto per la prima volta in iOS 15, ha abilitato automaticamente l’impostazione Migliora Siri e dettatura che autorizza Apple a registrare, archiviare e rivedere le conversazioni con il dispositivo. Apple ha dichiarato a ZDNet che da allora ha cancellato tutte le registrazioni raccolte in relazione al bug. Dopo aver scoperto il bug, la società avrebbe disattivato la funzione per “molti” utenti quando ha rilasciato iOS 15.2, ma ha risolto completamente il bug nella seconda beta di iOS 15.4.