Le relazioni sociali sono caratterizzate dalla reciprocità. Due individui che interagiscono e comunicano generano nell’altro una reazione: accordo, dissenso, vicinanza, rabbia e via dicendo in uno spettro emozionale. Questa reazione può cambiare nel corso dell’interazione e spostarsi a favore dell’uno o dell’altro individuo a seconda della sua capacità di convincere l’altro, di persuaderlo a fare o pensare qualcosa. Oggi, sorprendentemente, scopriamo che può appartenere anche alla relazione tra l’uomo e la macchina.
Quando interroghiamo, ormai ogni giorno, ChatGPT e simili per ricevere delle informazioni, ci aspettiamo risposte magari tenendo in conto l’eventualità che sbaglino (sono definite allucinazioni, termine curioso), ma non quella che inizino silenziosamente a persuaderci. È un aspetto ancora profondamente sottovalutato, eppure alcuni studi hanno dimostrato che è proprio così: le macchine esercitano su di noi una “super persuasione”.
La rubrica del nostro fondatore e CEO, Andrea Barchiesi, pubblicata questo mese su Prima Comunicazione.
