Gli studi italiani scalano la classifica della reputazione on line. Per la prima volta dall’inizio del nostro Osservatorio il podio è tutto tricolore: Chiomenti conferma la prima posizione, seguito da Gianni Origoni Grippo Cappelli&Parter e Bonelli Erede che scalzano gli stranieri Orrick e DLA Piper.
I consigli di Andrea Barchiesi: “Gli studi devono comprendere che la competenza va sviluppata in modo capillare. L’attrazione del mondo digitale è ritagliata sul contenuto, non sullo slogan. Se un avvocato, per esempio, è esperto di banking, si deve rivolgere a chiunque cerchi informazioni in quel determinato settore. In sostanza, gli studi devono sviluppare delle radici dalle competenze, raccontandole e divulganole in modo ramificato”.
Alberto Murer, partner di Be-Media, sottolinea invece l’exploit di quest’anno degli studi italiani, che per la prima volta occupano i primi tre posti: “fino a oggi, infatti, le law firm internazionali, si sono dimostrate molto più sensibili rispetto allo sviluppo di funzioni di marketing e comunicazione, significa quindi che gli studi italiani hanno preso consapevolezza dell’importanza della reputazione on line e sono molto più attenti alla comunicazione”.
Nel pezzo di Italia Oggi la nostra analisi nel dettaglio.
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