Big G: bloccate 100 milioni di false informazioni su Maps
Ogni giorno Google riceve 20 milioni di contributi su Maps, l’app di navigazione del colosso di Mountain View. Grazie all’utilizzo degli algoritmi e dell’IA, Google ha bloccato oltre 100 milioni di modifiche errate è riuscita a identificare e rimuovere più di 7 milioni di falsi profili aziendali.
Anonymous ha pubblicato i dati della Banca centrale russa
Alle 22 del 23 marzo scorso, attraverso un tweet, avevano annunciato di aver bucato il sistema della Banca Centrale russa, prelevando oltre 35mila file sensibili, all’interno della vasta operazione informatica chiamata «OpRussia», la campagna attraverso la quale gli hacker hanno messo nel mirino il Presidente Putin e tutte le istituzioni di Mosca. Il collettivo di hacker anonimi aveva promesso di pubblicare tutti i file nel giro di 48 ore. E così è stato, nonostante una prima smentita in arrivo da Mosca. L’account Twitter «The Black Rabbit World», appartenente alla cerchia dei maghi informatici che compongono Anonymous, ha infatti reso pubblici due archivi contenenti migliaia di documenti caricati sul portale Mega. Accompagnando la pubblicazione con un videomessaggio rivolto a Vladimir Putin abbastanza eloquente «Nessun segreto è al sicuro. Siamo dappertutto: siamo nel tuo palazzo, dove mangi, al tuo tavolo, nella stanza in cui dormi». Nella stessa clip, il leader russo viene definito «un bugiardo, dittatore, criminale di guerra e assassino di bambini».
Un’inedita comunicazione di guerra: ascoltare il consigliere della presidenza è diventato un rito
L’arma segreta dell’Ucraina si chiama Oleksiy Arestovich, e ha una voce bassa e vellutata con la quale ogni mattina e ogni sera racconta offensive e bombardamenti, snocciolando con noncuranza nomi di città, aeroporti, reggimenti e armamenti. Ascoltarlo è ormai un rito terapeutico: “Sono diventato il calmante nazionale”, ironizza il 46enne consigliere della presidenza ucraina per la comunicazione strategica, che vanta un milione di follower su Instagram, il top nei trend dei social e community di ammiratrici che lo riempiono di cuoricini. Una comunicazione in tempo di guerra completamente inedita, precisa e circostanziata e nello stesso tempo velatamente ironica, con un linguaggio chiaro e soprattutto uno stile che è il contrario del marziale. Evita volutamente note tonanti ed esaltate, non cerca di suscitare panico, paura e rabbia, non nasconde gli errori del comando ucraino e gela i facili entusiasmi, ma soprattutto racconta la guerra come se stesse facendo una chiacchierata tra amici, pronunciando perfino il rituale finale “Slava Ukraine”, gloria all’Ucraina, più come una confidenza che come uno slogan di vittoria.
La fine di un’era dei social
Facebook è ormai considerato dai giovanissimi un social “per vecchi” e i numeri degli Stati Uniti (ma la situazione è simile anche in Europa occidentale) lo dimostrano: gli adolescenti presenti su Facebook sono scesi del 13% negli ultimi due anni e si prevede che caleranno di un ulteriore 45% da qui al 2023. Nello stesso lasso di tempo, anche gli utenti tra i 20 e i 30 anni scenderanno del 4%: «La maggior parte dei giovani adulti percepisce Facebook come un luogo per persone tra i 40 e i 50 anni», aveva spiegato il Chief Product Officer Chris Cox durante una presentazione interna del marzo 2021. Fin qui, niente di nuovo. Quello che potrebbe invece sorprendere è che anche Instagram sta iniziando a mostrare qualche scricchiolio: un documento interno rivelato nell’ambito dei Facebook Papers—ha mostrato come la quantità di contenuti postata dagli adolescenti su Instagram sia scesa del 13% nel giro di un solo anno. Una cifra che, sempre nel documento, viene considerato “il trend più preoccupante”. Una recentissima ricerca della società di analisi YPulse mostra come solo il 16% degli appartenenti alla Generazione Z (tra i 10 e i 25 anni) consideri Instagram un social “divertente” e ben il 24% fasullo.
In crescita false donazioni per l’Ucraina
Check Point Research, divisione dell’agenzia di sicurezza informatica Check Point Software Technologies, ha emesso una nota in cui sottolinea l’incremento delle truffe online che hanno come oggetto la richiesta di donazioni per l’Ucraina. Un trend che è diretta conseguenza dell’ascesa, già dallo scoppio della guerra, nell’utilizzo delle criptovalute a sostegno della resistenza di Kiev e dei rifugiati. Ciò che rende difficile riconoscere un vero annuncio da uno falso è che spesso i criminali mischiano siti illegittimi con quelli reali, come nel caso di “Defend Ukraine”, il cui dominio è stato registrato il 16 febbraio, una settimana prima che scoppiasse il conflitto. Oded Vanunu, Head of Product Vulnerabilities Research, in Check Point Software ha dichiarato: “CPR ha sempre tenuto sott’occhio il darkweb. Mentre l’anno scorso trovavamo annunci che pubblicizzavano servizi ingannevoli per il Coronavirus, oggi vediamo apparire richieste fasulle di donazioni, via via che il conflitto tra Russia e Ucraina si intensifica. Questi annunci utilizzano finti nomi e storie personali inventate per convincere le persone a donare”. Il consiglio degli esperti è quello di fare affidamento a portali riconosciuti per l’invio di offerte, come quelli di enti pubblici e organizzazioni globali.
Apple Pay chiude con le carte Mir
Apple Pay non supporterà più il sistema di pagamento con carta russo Mir, colmando una scappatoia che consente ai russi di continuare a utilizzare il servizio nonostante le sanzioni economiche imposte al Paese, secondo un rapporto di Reuters. “Apple ha informato NSPK [Sistema nazionale di carte di pagamento russo] che sospenderà il supporto delle carte ‘Mir’ nel servizio di pagamento Apple Pay”, si legge in un annuncio tradotto sul sito di Mir . “Dal 24 marzo, il caricamento di nuove carte ‘Mir’ sul servizio non è più disponibile.” La società rileva inoltre che tutte le carte Mir precedentemente aggiunte ad Apple Pay smetteranno di funzionare nei “prossimi giorni”.

