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Notizie in pillole sul digitale

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Attacco hacker allo Spallanzani. Colpiti ospedali impegnati contro il Coronavirus anche in Francia e Spagna

2 Aprile 2020

Hacker, attacco agli ospedali. I pirati della Rete hanno tentato l’accesso al sistema informatico dello Spallanzani, l’Istituto nazionale delle malattie infettive. Un blitz che, fortunatamente, non è riuscito grazie all’intervento dei Servizi nazionali a tutela pubblica che hanno bloccato l’iniziativa dei terroristi telematici. Giorni fa, strutture altri ospedali impegnati nella lotta al Covid-19 erano stati presi di mira in Francia e Spagna.  Secondo il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, gli attacchi vanno letti come episodi di un “fenomeno di portata mondiale che cerca di sfruttare l’emergenza Coronavirus, spesso con attacchi cosiddetti “ransomware”, ispirati cioè da finalità di lucro e non dall’intento di sottrarre dati sensibili”.

Crolla il sito dell’Inps. Il portale è collassato sotto il fuoco incrociato degli hacker, come giura l’ente, e delle migliaia di utenti che si sono collegato per richiedere il bonus da 600 euro. «In un momento in cui l’Italia è chiamata a vincere la sfida digitale per non farsi sopraffare dall’emergenza epidemiologica, il passo falso dell’Inps ha fatto emergere seri dubbi sulle effettive capacità di tutto il sistema di dimostrarsi all’altezza della situazione», scrive oggi Il Messaggero. L’ipotesi del Sole 24 Ore sul crash: «A giudicare da cosa è successo, sembra assai probabile un malfunzionamento legato alla cache del sito. Mentre il portale faceva fatica a stare online, infatti, è possibile che qualcuno ­ fra i gestori del sito ­ abbia deciso di apportare modifiche alla memorizzazione della cache, facendo in modo che alcune pagine rimanessero in memoria e rendessero più leggero il caricamento della pagina».

App per mappare il contagio, gli esperti valutano l’ipotesi Bluetooth. La task force governativa – riporta oggi il Corriere della Sera – sta guardando ad architetture che minimizzino la raccolta dei dati, usino la crittografia e traccino i contatti e non i movimenti delle persone. La tecnologia più adatta e meno invadente, come ha riconosciuto anche il movimento Privacy international, sarebbe il Bluetooth, che permette agli smartphone di accorgersi quando sono vicini celando l’identità dei loro possessori. A quanto risulta, circa il 10% delle 319 applicazioni al vaglio si basa sul Bluetooth.

Zoom sotto accusa. Nei giorni scorsi la celebre app di video conferenza è finita sotto inchiesta dell’Fbi dopo essere stata colpita da incursioni di hacker che sono riusciti a spiare e inserire messaggi durante le sessioni di videoconferenza.

Crescono i podcast di religione. I contenuti audio di spiritualità e religione in Italia hanno registrato ascolti 15 volte superiori rispetto alla media registrata negli ultimi mesi, quelli di crescita personale 5 volte, triplicati quelli dedicati ai bambini. I dati diffusi da Voxnest mostrano come da gennaio agli inizi di marzo gli ascolti totali di contenuti audio nel nostro Paese siano aumentati di circa il 20%.

Con 2,3 miliardi di utenti l’Asia arriva a conquistare il 50,3% degli utenti globali di internet, secondo i dati di LearnBonds.com. Dominano le economie più forti, India e Cina. Secondo i dati riferiti al primo trimestre dell’anno, l’Europa è al secondo posto (727 milioni) e l’Africa terza (522 milioni). Restano invece esclusi nel mondo almeno 3 miliardi di persone che non hanno accesso a Internet.