Per Tik Tok altra vittoria in tribunale Usa. Dopo che a ottobre un giudice federale della Pennsylvania si era pronunciato contro l’ordine restrittivo per bloccare i download del social TikTok ieri un collega del tribunale federale di Washington ha emesso un’ingiunzione preliminare, impedendo al dipartimento del Commercio di introdurre restrizioni per vietare l’app di video sharing negli Stati Uniti. Secondo il giudice, il governo avrebbe oltrepassato i limiti della propria autorità con una decisione “arbitraria e capricciosa”.
Ikea, addio catalogo. Distribuito per la prima volta nel 1951 nel Sud della Svezia in 285 mila copie con la MK Wing Chair in copertina e arrivato alla tiratura record del 2016 con 200 milioni di copie in 32 lingue e oltre 50 mercati, ora il catalogo Ikea non verrà più stampato. L’azienda l’ha definita una scelta «emotiva ma anche razionale». Spazio al web.
Airbnb pronta a ripartire. A un giorno dal debutto sul Nasdaq, la piattaforma californiana degli affitti brevi, fondata 12 anni fa a San Francisco, ha aumentato il prezzo delle sue azioni, portando la forchetta a 56-60 dollari rispetto al range di 44-50 dollari indicato all’inizio del mese. La nuova forchetta permette all’azienda di raccogliere fino a 3,4 miliardi di dollari con l’offerta, portando la valutazione di Airbnb a 42 miliardi.
Huawei licenzia il whistleblower italiano. La lettera di licenziamento è stata recapitata a mano lunedì: così Huawei ha licenziato uno dei whistleblower che hanno denunciato, prima all’azienda e poi a La Stampa, presunti gravi illeciti dentro la società. Alcuni manager in azienda secondo questi dipendenti o ex dipendenti avrebbero chiesto a ingegneri e informatici del lab di “copiare e spiare” un prodotto concorrente dell’azienda americana Cisco, strategico anche per dispiegare i servizi del 5G.
Cashback di Stato, partenza ad ostacoli. È partito ieri il programma di rimborsi sugli acquisti fatti con carte di credito, bancomat e app che restituisce fino a un massimo di 150 euro di quanto speso entro il 31 dicembre. L’app IO è però andata in tilt: durante tutta la giornata, nella sezione “Portafoglio” di IO non era possibile inserire i dati per identificare le carte di credito, il bancomat o l’app dei pagamenti utilizzate per ottenere i rimborsi di questo mese. I problemi sono legati all’enorme traffico e alla grande quantità di operazioni richieste. A questa spiegazione si è appellata PagoPa, la società che ha in mano IO e su questo ha insistito anche Palazzo Chigi.
Giappone, algoritmi per innamorarsi contro il calo delle nascite. L’esecutivo guidato dal conservatore Yoshihide Suga ha annunciato un finanziamento da 19 milioni di dollari per sistemi basati sulla AI in grado di aiutare anche i giapponesi più ricalcitranti a trovare l’anima gemella: l’iniziativa si inserisce nel piano del Governo per combattere il calo delle nascite.
L’Australia obbligherà Fb e Google a pagare per le news pubblicate. In base alla legge che sarà presentata al parlamento in settimana, le aziende Big Tech dovranno concordare i pagamenti per i contenuti che appaiono sulle loro piattaforme con editori e emittenti locali.
