Da quando OpenAI ha lanciato ChatGPT, il suo chatbot intelligente, le principali big tech sono scese in campo per competere in un mercato in forte fermento come quello dell‘intelligenza artificiale.
Le soluzioni di AI stanno infatti cambiando le modalità di lavoro, ma anche l’approccio a diverse attività di routine. Tra queste, anche la ricerca online.
Il nuovo Bing
Da una parte, Microsoft ha deciso di adottare ChatGPT, investendo 10 miliardi di dollari in OpenAI per integrare il servizio nella sua suite di programmi. La scorsa settimana, inoltre, è stata ufficializzata la notizia dell’imminente lancio del nuovo Bing, una nuova versione del motore di ricerca di Microsoft – e del suo browser Edge – che vedrà integrate le funzionalità di ChatGPT.
L’aggiornamento, che renderà l’esperienza di ricerca più naturale, in quanto l’utente potrà interagire direttamente con il chatbot, non è ancora stato rilasciato, ma è possibile accedere alla lista di attesa per poter testare le nuove funzionalità.
Il chatbot di Google
Si tratta di una vera e propria svolta, che non ha lasciato indifferenti i competitor. Google, che attualmente domina il mercato dei motori di ricerca, ha infatti annunciato una sua risposta a ChatGPT, denominata Apprentice Bard. Il chatbot è basato sull’AI conversazionale di Google, LaMDA, e punta a competere direttamente con il software di OpenAI.
Un errore commesso da Bard in un video pubblicato in occasione della presentazione del sistema ha però causato un crollo in Borsa delle azioni di Alphabet. Il video, condiviso sui social, conteneva infatti un’informazione errata con riferimento al James Webb Space Telescope. L’errore è stato segnalato da diversi astronomi e appassionati di spazio su Twitter e nemmeno una correzione tempestiva da parte della società è riuscita a placare le critiche.
Baidu e Opera
Un’altra società che intende offrire un’alternativa a ChatGPT è la cinese Baidu, la quale ha annunciato che a marzo lancerà il suo Ernie Bot. Un browser che, come Edge, intende invece integrare il chatbot di OpenAI nel proprio servizio è Opera, che ha annunciato diverse novità per il suo prossimo aggiornamento. Tra queste, Shorten, in grado di riassumere automaticamente i contenuti visualizzati in rete.
Anche altre società hanno espresso interesse verso una possibile integrazione di ChatGPT nei loro servizi. Il chatbot intelligente, infatti, permette di rendere l’esperienza degli utenti più naturale, attraverso un approccio conversazionale, in diversi settori.

