Le competenze digitali sono diventate sempre più importanti nella gestione delle attività lavorative, specialmente nell’ambito dell’organizzazione del lavoro ibrido. Le università hanno il compito di fornire ai propri manager le competenze necessarie per gestire il lavoro in modo efficace ed efficiente, distribuendo compiti e responsabilità e bilanciando i carichi di lavoro. Inoltre, è essenziale che i manager sviluppino competenze soft, come la capacità di guidare il team nel raggiungimento degli obiettivi, creare coesione e incoraggiare la condivisione di informazioni e conoscenze al suo interno. Ne parla l’ultima analisi nata dalla collaborazione tra Codau, Delotti e 18 istituzioni accademiche italiane.
Secondo un’indagine condotta da Codau e Deloitte, che ha coinvolto 18 istituzioni accademiche italiane, emerge che il 22% del sistema universitario ha bisogno di potenziare le competenze digitali e soft skills. Il report si concentra sulla diffusione di queste competenze e sul loro utilizzo negli atenei italiani. Le competenze digitali risultano essere ben presidiate, con una popolazione che ha un’ottima padronanza degli strumenti di ricerca e un buon livello di presidio delle funzionalità degli strumenti utilizzati quotidianamente. Tuttavia, emerge una necessità di formazione per il 65% del campione in ambito digitale. Inoltre, c’è una certa difficoltà nel collaborare con i colleghi (o gestire i team) con la stessa efficacia da remoto rispetto ai momenti in presenza.
Per quanto riguarda le competenze soft, emerge una popolazione orientata al presidio delle competenze cognitive come problem solving, pianificazione e organizzazione, decisionalità, ma con una scarsa padronanza delle competenze manageriali (people & performance). È evidente la necessità di potenziare queste ultime competenze, fondamentali per la gestione dei team e per la collaborazione tra colleghi.
Il presidente del Codau, Alberto Scuttari, ha sottolineato la necessità di potenziare le competenze manageriali e innovative a tutti i livelli, sia in logica digitale che di competenze soft. È preoccupante la fotografia retributiva, che riporta una immobilità delle retribuzioni per tutte le categorie, compresa quella dirigenziale, che risulta penalizzata sia nei confronti della Pa in generale che rispetto al complessivo mercato del lavoro, in particolare per l’eccessivo appiattimento delle retribuzioni.
In sintesi, le università devono concentrarsi sulla formazione dei propri manager, sviluppando sia competenze digitali che soft skills. Le competenze manageriali (people & performance) risultano essere quelle meno padroneggiate, ma fondamentali per la gestione dei team e per la collaborazione tra colleghi.
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