Indagine dell’Fbi sul social TikTok. Nuovo tassello nello scontro USA-Cina: Washington ha aperto un’inchiesta sull’acquisto dell’ app americana Musical.ly da parte di ByteDance Technology, la compagnia di Pechino che possiede TikTok, per verificare se mette a rischio la sicurezza nazionale americana.
La Russia inaugura il web sovranista: potrà oscurare i siti. Una nuova legge appena entrata in vigore autorizza il governo russo a isolare la rete internet nazionale dal resto del mondo per farla funzionare autonomamente in caso di «emergenza». Il Cremlino presenta il nuovo provvedimento come uno scudo contro un eventuale attacco cibernetico dall’estero, ma molti osservatori considerano la riforma l’ennesimo pretesto per aumentare ulteriormente il controllo e la censura sul web da parte dello Stato.
È stato un successo lo sbarco, avvenuto a inizio ottobre, di Cyberoo a Piazza Affari, sul segmento Aim, mercato dedicato alle piccole e medie imprese. L’azienda di Reggio Emilia, controllata dalla Sedoc, è una delle prime società italiane di cyber security che sceglie questa strada per avere risorse sufficienti a sviluppare i suoi piani di espansione. L’operazione ha registrato una domanda pari a circa sei volte l’offerta. Sono state collocate 2,5 milioni di nuove azioni ad un prezzo di 2,86 euro per azione, per un controvalore di 7,15 milioni di euro. E il primo giorno il titolo ha addirittura segnato a fine seduta un +51,5%% rispetto al valore di collocamento.
La notorietà di chi diffama e il ruolo pubblico del diffamato fanno lievitare i risarcimenti a favore delle vittime e lo stesso capita in relazione alla maggiore risonanza mediatica delle offese; e i risarcimenti in caso di violazioni dell’onore individuale si collocano su una media di 26 mila euro. La cifra è stata stimata dall’Osservatorio della giustizia civile di Milano, nell’ultima edizione delle tabelle per il calcolo del risarcimento del danno da diffamazione a mezzo stampa e con altri mezzi di comunicazione di massa.
Ocse su Web Tax: tassazione dei profitti nei paesi in cui si fanno le vendite a prescindere dalla presenza fisica e revisione dei principi di transfer pricing. Sono le importanti novità che l’Ocse propone in risposta agli schemi di pianificazione aggressiva messi in atto dalle multinazionali sfruttando la digitalizzazione dei mercati.
