TikTok, YouTube e la ‘gogna mediatica’
Il Giorno racconta l’esperimento del giovane tiktoker Gabriele Vagnato, con più di tre milioni di follower e scelto da Fiorello come inviato per Viva Rai 2. L’influencer ha lasciato nei pressi di casa una bicicletta incustodita (ma con gps sotto il sellino) per vedere quanto ci metteva qualcuno a portarsela via. Così, quando è successo, si è messo sulle tracce del ladro di cui ha subito pubblicato un’immagine con le mani sulla bici. Poi Vagnato lo ha seguito e quasi lo ha raggiunto, entrando in un bar vicino a dove la bici rubata era stata appoggiata. Una volta dentro si è guardato intorno e ha visto un tizio che – proprio come il ladro ripreso nel suo video – era chiaramente calvo e sembrava più o meno di quella età. Vagnato ha pubblicato la foto sui propri canali social con la dicitura “LADRO” e, per il soggetto in questione, un 55enne milanese di professione artigiano, è stato l’inizio di un incubo.
Come saranno i social media nel 2023?
“Molto difficile da prevedere, perché si evolvono in fretta, influenzati da fattori multipli. Possiamo però individuare fra i trend futuri l’arrivo di regole più stringenti. Le piattaforme social sono sotto esame per la disinformazione e la gestione commerciale disinvolta dei dati personali degli utenti. È dunque possibile che siano sottoposte a nuove normative e controlli”. Chi risponde alle domande di Repubblica sul 2023 online è l’intelligenza artificiale di ChatGpt, chat.openai.com, nuovo social gestito da una rete neurale.
La cyber security fa passi avanti dentro i palazzi della pubblica amministrazione
I dati dell’ultimo monitoraggio Agid del 2022 confermano il trend positivo già registrato lo scorso anno: i siti della Pa considerati sicuri, che utilizzano cioè un corretto protocollo Https, sono più che raddoppiati rispetto al 2021, e addirittura quadruplicati rispetto al 2020. Trend che non deve far abbassare la guardia: solo un quarto dei siti utilizza una versione del Cms aggiornata.
Il 2022 è stato anche l’anno dei cybercriminali
C’è chi ha diffuso ransomware, chi ha rubato Bitcoin e chi ha creato un portale per la compravendita di dati sanitari e assicurativi, ma non solo. La testata Techcrunch ha raccolto le più famose operazioni di cyber security dell’anno che si è appena concluso.
Wikipedia ha davvero bisogno di soldi?
Da anni capita che nel mese di dicembre in cima alle pagine di Wikipedia appaiano dei riquadri di testo che chiedono di contribuire al finanziamento dell’enciclopedia online. E, a giudicare da queste richieste di donazioni, verrebbe da pensare che Wikipedia sia cronicamente a corto di fondi, scrive Il Post. Ma, benché Wikipedia sia frequentemente vittima di attacchi da parte di governi autoritari che ne contestano i contenuti, nonché degli utenti malintenzionati che ne vandalizzano le pagine, dal punto di vista economico non è in pericolo. La Wikimedia Foundation impiega circa 700 persone, ha un fatturato annuo di 155 milioni di dollari e un patrimonio netto di 240 milioni di dollari. Questa discrepanza tra il tono allarmista e un po’ ricattatorio delle raccolte fondi e la situazione economica della Wikimedia Foundation mette da tempo a disagio alcuni dei volontari che lavorano gratuitamente alla stesura dell’enciclopedia e ha portato, quest’anno, a una discussione accesissima e durata un mese che è finita con un cambiamento netto nel tono dell’ultima raccolta fondi.
Cosa succede in un minuto su Internet?
Data Never Sleeps è l’infografica creata da Domo, uno strumento specializzato in strumenti di business intelligence e visualizzazione dei dati, che mostra il numero di dati generati e consultati su Internet in 1 minuto, nel 2022. Dai social alle piattaforme di streaming, l’infografica annuale di Domo vuole mostrare l’evoluzione dell’uso di Internet, ma anche quella del numero di utenti in Rete.
Mastodon rifiuta ogni offerta: il social è “intoccabile”
Mastodon, la rivale di Twitter, ha respinto negli ultimi mesi più di cinque offerte di investimenti da società di venture capital della Silicon Valley. Il sito di microblogging fondato dal Eugen Rochko nel 2016 ha sperimentato di recente un balzo degli utenti e dell’interesse in generale complice l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk. Nonostante questo Rochko non intende approfittare delle offerte ricevute ritenendo lo status di no profit della società “intoccabile”.
