Notizie in pillole sul digitale

Influencer, solo il 14% rispetta trasparenza e codice di consumo

Johnson in guerra con la Cina: via Huawei dal Regno Unito. Secondo le anticipazioni dei media britannici, dopo il primo via libera condizionato concesso alcuni mesi fa, il governo di Boris Johnson avrebbe deciso di estromettere il gigante tecnologico dalla realizzazione della sua rete 5G, a cui inizialmente avrebbe dovuto contribuire per una quota del 35 per cento. Le motivazioni riguardano alcune gravi falle nella sicurezza.

Influencer, solo il 14% rispetta il codice di consumoIl Fatto Quotidiano in edicola analizza la crescita del mercato degli influencer, che entro il 2020 assumerà un valore di 9,7 miliardi di dollari a livello globale. «I creator e i brand che usano Instagram e Facebook negli anni hanno acquisito una maggiore sensibilità al tema della trasparenza (l’uso degli hashtag della trasparenza lo scorso anno è cresciuto del 49% in Italia). Su TikTok stiamo notando una minore attenzione al tema, forse dovuto anche all’età dei tiktoker e una mancanza di direttive suggerite dalla piattaforma». Secondo l’Influencer Marketing Hub, solo il 14% dei contenuti degli influencer è conforme alle regole di trasparenza.

Prime sanzioni in Europa per mancata nomina del Data protection officer. Il garante della Privacy spagnolo ha comminato una sanzione di 25 mila euro a una società specializzata in consegne a domicilio per la mancata nomina del Dpo, il responsabile della protezione dei dati previsto dall’articolo 37 del Gdpr.

Italiani favorevoli al boicotaggio di Facebook. Secondo una ricerca di Kantar per Iab, il 79% di chi naviga in Rete e ha sentito parlare del boicottaggio è favorevole. Intanto, le aziende che hanno sospeso la pubblicità sul social sono più di 500. Il corsivo di Martina Pennisi sul Corriere della Sera.

I volti e i nomi di post e foto caricati sui profili aperti dei social network devono essere oscurati. A imporlo è il Garante della privacy, che nel 2019 ha ricevuto numerosi reclami e segnalazioni aventi ad oggetto la pubblicazione di dati personali. In caso di foto finalizzate a denunciare attività illecite, ad esempio, la relativa diffusione è stata ritenuta ammissibile a condizione che fossero riprese in luogo pubblico e che i soggetti fotografati non fossero riconoscibili. Le indicazioni del Garante su foto, social e privacy.

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