Notizie in pillole sul digitale

La resistenza ucraina contro le fake news russe

La resistenza ucraina contro le fake news russe. Gli Elfi dell’Ucraina non sono ragazzi. Si chiamano Sh@ra, Dmitro o Ihor. Trentenni, quarantenni con mogli e bambini. Ingegneri informatici o data manager di qualche azienda. A loro modo, impugnano il mouse come un Ak47 e quando la Patria chiama, fuori dall’orario d’ufficio, anche loro danno una mano: debunking, beccando e sfatando la disinformazione del nemico Cremlino. “Serve chi faccia la guardia sul web -­ racconta Sh@ra -­, perché questa è una guerra ibrida fatta di troll, post truccati, false foto. Bisogna rispondere”. Il Corriere della Sera racconta le storie dietro stopfake.org e informnapalm.org, organizzazioni che lottano contro la disinformazione russa.

Avvocatesse e influencer. Raccontare il “mondo legal” in chiave glamour. È quello che hanno cercato di fare due avvocatesse di Torino, Alessandra Demichelis e Federica Cau che poche settimane fa, aprendo un canale Instagram, hanno annunciato al mondo una missione molto speciale. Una visibilità/curiosità che, dopo aver raccolto in pochi giorni migliaia di follower, ha attirato l’attenzione dell’Ordine degli avvocati del capoluogo piemontese che ha deciso di convocarle per verificare il rispetto delle regole deontologiche. Vaty, 42 anni, avvocato civilista, difende sul Corriere della Sera la loro scelta.

“Stiamo costruendo la YouTube del futuro, lavoreremo con i legislatori di tutto il mondo per farci portavoce della community”: sono alcuni passaggi della lettera sui propositi del 2022 che Susan Wojcicki, Ceo di YouTube, rivolge ai creatori di contenuti, i cosidetti ‘creators’, corteggiati da tutti i big della tecnologia perchè spingono l’economia delle piattaforme. Secondo studi condotti da Oxford Economic nel 2020, citati nella lettera, l’ecosistema creativo di YouTube ha supportato oltre 800.000 posti di lavoro in Usa, Giappone, Corea del Sud, Canada, Brasile, Australia e Unione Europea.

Twitter apre alla possibilità di usare arte Nft come foto del profilo. Le foto del profilo in formato Nft saranno contraddistinte da una forma esagonale. Per utilizzarle, gli iscritti a Twitter Blue, il programma in abbonamento al social che offre funzionalità extra, dovranno collegare i loro archivi di opere digitali al profilo. Al momento del lancio sono supportati Coinbase Wallet, Rainbow, MetaMask, Ledger Live, Argent e Trust Wallet. Resta fuori Opensea, il più popolare negozio per l’acquisto di lavori in Nft. Il Financial Times ha riferito che anche Facebook sta preparando una funzione che consentirà agli utenti di coniare e vendere Nft. Una volta cambiata la foto profilo, chiunque su Twitter potrà cliccarci per ottenere maggiori informazioni sul file, dalla provenienza della collezione, all’autore e piattaforma di vendita, oltre che verificare l’autenticità dell’opera.

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