Notizie in pillole sul digitale

Nell’ultimo anno il 22% degli italiani ha smesso di usare i social

Nell’ultimo anno il 22% degli italiani ha smesso di usare i social. Le tre ragioni principali sono l’essersi stancati dei contenuti (35%), la presenza eccessiva di fake news (25%) e le preoccupazioni per la propria privacy (21%). Sono alcuni dei risultati del Digital Consumer Trends Survey 2021 di Deloitte, una indagine basata su oltre 2 mila interviste a persone tra i 18 e i 75 anni. Secondo la ricerca, i social media sono però diventati fonte primaria per accedere alle notizie per una quota significativa di utenti (23%), poco al di sotto del risultato raggiunto dai media più tradizionali, come i giornali cartacei e i siti di notizie. Ma la Tv, però, resta la fonte più citata, con il 37% che la identifica come canale preferito di informazione.

Il Tempo in edicola parla di un “porno attacco” al Senato. L’incidente è capitato ieri pomeriggio poco dopo le 16 in diretta zoom ripresa dalla tv del Senato. Era in corso un convegno sulla trasparenza nella pubblica amministrazione organizzato dal gruppo M5s, in testa la senatrice Maria Laura Mantovani e il senatore Mario Turco, quando all’improvviso ha fatto irruzione un hacker che condividendo il video del suo computer ha fatto vedere a tutti scene hot di un video porno, sia pure in versione cartone animato.

Nei primi due anni di pandemia i 10 uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i patrimoni, passati da 700 a 1.500 miliardi di dollari, al ritmo di 15mila dollari al secondo. Lo dichiara un rapporto Oxfam, secondo il quale Jeff Bezos, numero uno di Amazon, avrebbe avuto un “surplus patrimoniale” nei primi 21 mesi di pandemia di 81,5 miliardi di dollari, l’equivalente del costo stimato della vaccinazione (due dosi e booster) per l’intera popolazione mondiale.

Cambiamenti al vertice per Dazn Group. Dove Shay Segev è promosso a unico ceo: carica finora divisa con James Rushton, co­fondatore della società. Inoltre, c’è anche l’entrata nel gruppo, come Cfo, di Darren Waterman, ex Amazon. L’interpretazione data da alcuni analisti contattati dal Sole 24 Ore è abbastanza condivisa nel considerare questi movimenti come congeniali allo sviluppo e in particolare a una possibile Ipo.

Metaverso: potrebbe tornare Second Life? Il suo fondatore, ora fuori dal progetto, Philip Rosedale, ha rivelato che le solide basi su cui poggia il software permetterebbero uno sbarco sul metaverso con pochi sforzi, a differenza della concorrenza. Rosedale era uscito da Second Life nel 2008, a cinque anni dal suo lancio. Nel 2013 aveva fondato High Fidelity, società incentrata su una piattaforma in realtà virtuale di nuova generazione, con avatar molto più realistici, audio 3D e una vera economia basata sulla blockchain. Second Life starebbe pensando di introdurre migliorie in grado di personalizzare ulteriormente il proprio alter ego digitale, anche tramite capi e accessori acquistati in Nft, per validarne e certificarne l’autenticità, oltre ad un supporto per dispositivi mobili, così da allargarne la popolarità.

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