Notizie in pillole sul digitale

Netflix supera Disney: ora in Borsa vale 185 miliardi di dollari (contro i 182 dell’azienda di Walt)

La classifica Great Place to Work 2020. Offrono benefit flessibili, ascoltano e coinvolgono i collaboratori nelle decisioni e garantiscono lo smart working. Al vertice della classifica che premia le migliori aziende in cui lavorare c’è la filiale italiana di American Express. Cisco Systems è prima tra le aziende che hanno tra i 150 e i 500 collaboratori, Bending Spoons tra quelle con meno di 150. «Ad aumenti del Trust Indexl’indice di fiducia verso la propria organizzazione, corrispondono aumenti delle crescite di fatturato» ha spiegato l’Ad Alessandro Zollo.

Come è vissuta la comunicazione delle imprese ai tempi del Covid­19? L’82% dei Millenial intervistati dall’Università Cattolica, quando è sollecitato a riflettere sulle campagne comunicative più efficaci, menziona come fonte un’impresa. Solo l’1% accusa le imprese di attuare strategie di brandwashing. La comunicazione più apprezzata è quella fattuale, mentre solo il 16% richiama le campagne comunicative basate su messaggi emotivi. La comunicazione delle istituzioni pubbliche, invece, viene percepita come meno efficace e in ritardo: per il 66% degli intervistati, il messaggio chiave del Governo è che la malattia colpisce solo le persone anziane e che lo stare a casa è un atto dovuto di solidarietà solo verso i soggetti più fragili.

I podcast conquistano gli italiani. A gennaio 2020, 12 milioni di italiani hanno ascoltato almeno un podcast online (dati Publicis Spine/Nielsen). Il 45% degli ascoltatori predilige podcast di musica, il 36% l’informazione, il 28% l’intrattenimento e 13% i consigli di benessere. Secondo Voxnest, l’Italia è il terzo paese al mondo per crescita dell’audience di podcast.

Netflix supera Disney. Nelle quotazioni in Borsa, il colosso di video streaming ha superato la storica casa fondata da Walt Disney: ora la società di Reed Hastings vale 185 miliardi di dollari, contro i 182 della Disney.

Google nell’arena dei chip. Dopo Apple, Huawei e Microsoft, anche Google si starebbe preparando ad abbandonare i processori di terze parti per adottare nei prossimi dispositivi un chip “su misura”, progettato in casa dallo stesso motore di ricerca. A lanciare la notizia è un report di Axios, secondo cui Google starebbe realizzando un chip disegnato per utilizzare la tecnologia di machine learning e per aumentare le prestazioni del suo assistente digitale.

La app norvegese per contenere il coronavirus, Smittestopp, “Stop alle infezioni”, è stata scaricata in tre giorni dal 60 per cento della popolazione. Secondo i sondaggi, il 15% della popolazione non la scaricherà perché teme che le informazioni raccolte possano essere usate dall’Istituto Nazionale di Sanità in maniera non trasparente.

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