AI e anonimato online. “In internet nessuno sa se sei un cane”, dicevano due cani in una famosa vignetta diffusa agli albori della rete. Adesso è tutto il contrario: è possibile scoprire chi siamo, e altre nostre caratteristiche, anche se i dati di partenza sono all’apparenza anonimi. Il motivo è duplice: utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale in grado di elaborare quei dati e accumulo di big data, ossia grandi masse di informazioni che è possibile incrociare. L’approfondimento su Il Sole 24 Ore.
Cybersecurity, una debolezza sottovalutata. Ieri alcuni dati sensibili dell’Ulss 6 di Padova sono stati pubblicati in Rete. A farlo sono stati i ladri informatici che, più di un mese fa, avevano lanciato un attacco contro l’azienda sanitaria. Non è che un esempio fra i tanti. Perché se è vero che la pandemia ha reso il mondo ancor più digitale, è vero anche che il tema della cybersicurezza viene ancora, troppo spesso, affrontato senza l’urgenza e la serietà necessarie. Il corsivo del giorno sul Corriere della Sera è dedicato alla sicurezza informatica.
La morte di Sassoli e l’anima dei social. L’errore è trattare il pensiero no vax come un argomento e non come una identità. In un’epoca nella quale ci informiamo in maniera tribale e polarizzata, il peccato della Silicon Valley è non averlo capito prima e poi averlo ignorato. La riflessione di Jaime D’Alessandro su Repubblica.
La riscossa dei negozi fisici conquista anche la generazione Z. I global microbrand si stanno riappropriando degli spazi fisici, utilizzando social e rete per intercettare i potenziali nuovi clienti. A sottolinearlo è il “What matters today’s consumer” di Capgemini Research Institute sul Sole 24 Ore. La maggioranza dei consumatori (72%) si aspetta di avere interazioni significative con i negozi una volta che la pandemia sarà sotto controllo. Un dato che supera quello registrato prima dell’avvento del virus (60%). Ma c’è un altro elemento distintivo per l’Italia: il 78% degli intervistati ritiene importante la dimensione locale dell’acquisto dei beni alimentari, la percentuale più alta rispetto alla media europea.
Amazon e le Pmi. Più di otto Pmi su dieci, fra quelle che hanno stretto accordi sui canali digitali, registrano un aumento dei ricavi con le vendite online. La svolta? Avere inserito nuovi manager esperti di ecommerce e logistica. Secondo lo studio di Nomisma oggi su L’Economia del Corriere della Sera «Il contributo del marketplace di Amazon nell’innovazione di impresa», per il 63% delle imprese che utilizzano Amazon insieme ad altri canali di vendita, l’online è divenuto il principale canale di vendita. Sembra funzionare, insomma, la partnership con i piccoli di Amazon (al netto delle recenti controversie sull’abuso di posizione dominante).
Boom di assunzioni truffa: analisi dei profili social per far scattare la trappola. False offerte di lavoro costruite ad hoc per incuriosire potenziali candidati, informazioni raccolte sui social, colloqui che si concludono con un’assunzione, richieste di denaro e, quindi, il raggiro. In un periodo in cui trovare un impiego è sempre più difficile e la domanda è sempre più alta, la nuova frontiera delle truffe Online è quella degli annunci personalizzati, ma fasulli, sfruttati per carpire informazioni, rubare dati e denaro e, a volte, addirittura per riciclare soldi sporchi. Una delle piattaforme prese di mira è Linkedln, il social leader nello sviluppo di contatti professionali, ma i raggiri viaggiano anche su Facebook, Instagram, Subito.it, e tanti altri portali. Ne scrive oggi Il Messaggero.
Wordle: una parola e solo 6 tentativi. Il gioco di parole è già nel nome. Di chi l’ha inventato: Josh Wardle, uno sviluppatore gallese laureato al Royal Holloway di Londra ma che oggi abita a Brooklyn, dov’è arrivato da Oakland, California. E quel gioco, come ha scritto il New York Times che aveva annusato il fenomeno già alla fine di novembre segnalandolo in una delle sue newsletter, è un’autentica storia d’amore.
Record di utilizzo delle app: quasi 5 ore al giorno. Nuovo record di utilizzo delle app nel mondo: 4 ore e 48 minuti al giorno per una spesa globale nel corso degli ultimi 12 mesi - ancora contraddistinti dalla pandemia - di 320.000 dollari al minuto. Il tempo di utilizzo viene destinato perii 42% alle applicazioni social e di comunicazione; in Italia le più scaricate sono le app legate all’emergenza Covid19 (PostelD, IO, Verifcacl9, Immuni). Sono i dati del report 2021 redatto dalla piattaforma di analisi App Annie.
