Notizie in pillole sul digitale

Video deepfake raddoppiati in meno di un anno: il 96% è pornografico

Nella black list di Donald Trump entrano 28 nuove organizzazioni cinesi. Tra queste spiccano i nomi di aziende specializzate in algoritmi di riconoscimento facciale.

Rapporto Deeptrace: sono 14.678 i video deepfake disponibili, raddoppiati rispetto a dicembre 2018. Per il 96% sono pornografici.

Perché oggi tra le prime preoccupazioni dei CEO ci sono gli attacchi informatici? Lo spiega Gene Reznik, chief strategy officer di Accenture: «Per un’azienda subire un attacco informatico vuol dire perdere molti soldi. Il danno di immagine e quello operativo si traducono sistematicamente in mancati incassi e spese impreviste, fino ad arrivare a importanti implicazioni legali. Per questo il tema della sicurezza è arrivato all’attenzione del board delle aziende, uscendo dal reparto informatico che ha rappresentato per anni il suo unico centro di competenza».

La settimana prossima a Washington, al meeting annuo dei Paesi membri del Fondo monetario internazionale, si discuterà una proposta che potrebbe essere rivoluzionaria, secondo la quale le multinazionali del consumo con un fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro dovrebbero pagare le tasse dove si generano utili anche se la sede è altrove.

La prima proposta di legge dei Renziani riguaderà le fake news. Guidati dalla capogruppo di Italia Viva e prima firmataria del testo della proposta, Maria Elena Boschi, i fedelissimi del senatore di Firenze chiedono di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta che indaghi sui casi di «diffusione seriale e massiva» delle fake news attraverso i social network e di accertare tra l’altro se si è tentato in questo modo di «condizionare illecitamente o illegittimamente l’esito delle consultazioni elettorali o referendarie svoltesi nei cinque anni» precedenti alla data di entrata in vigore della presente legge «o comunque di manipolare indebitamente il consenso elettorale».

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