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Caso Pandora: l’impatto sulla brand reputation

6 Dicembre 2017

“Un ferro da stiro, un pigiama, un grembiule, un bracciale Pandora. Secondo te cosa la farebbe felice?” con questa frase il marchio di gioielli danese Pandora prova a solleticare la curiosità dei suoi clienti con cartelloni pubblicitari affissi nella metropolitana Milanese. “Cosa vorrebbe una donna sotto l’albero di natale?” si è chiesto il copywriter accusato di aver riassunto in poche parole alcuni tra gli stereotipi ritenuti fastidiosi dal mondo femminile.

Reputation Manager, principale istituto italiano nell’analisi e gestione della reputazione online di brand e figure di rilievo pubblico, ha monitorato i contenuti on line, per analizzare l’impatto che l’episodio ha avuto sulla reputaione del brand.

Il primo dato interessante è che il buzz degli utenti, i commenti, le parodie e gli sfottò al brand hanno raggiunto un’audience potenziale di 14 milioni di utenti* sui social (Twitter e Facebook) Solo sulla pagina ufficiale di Facebook Pandora tra il 2 e il 4 dicembre sono arrivati più di 2.400 commenti in risposta ai due post di spiegazione pubblicati dal brand.

Per quanto riguarda invece il sentiment, Reputation Manager ha rilevando che l’85% dei commenti condannano senza appello la campagna pubblicitaria giudicandola di cattivo gusto, al contrario il 15% che interviene per difendere il brand danese e i suoi intenti ironici.

 

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Caso Pandora: “Un ferro da stiro, un pigiama, un grembiule, un bracciale Pandora. Secondo te cosa la farebbe felice?”

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