Il 2021 è cominciato con un premier senza social. Se ce lo avessero annunciato anche solo qualche mese fa, non ci avremmo creduto. Ed ecco Mario Draghi e il suo silenzio che si estende a macchia d’olio su tutto il governo. Va detto che è anzitutto un tratto identitario. Negli effetti però rivela anche una fine strategia di comunicazione, un po’ come quel The Young Pope che si nascondeva ai fedeli per accrescere la loro fede, con tutti i distinguo del caso. Anche il silenzio è comunicazione, soprattutto dopo la confusione. Una prima indicazione arriva proprio dall’analisi della Rete: le citazioni online del premier sono in caduta libera.
La rubrica di Andrea Barchiesi su Prima Comunicazione: il silenzio è un’ottima soluzione di discontinuità ma tende rapidamente ad essere percepito come distacco. Cinque punti per evitarlo.
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