Matteo Renzi campione della comunicazione social. Ecco le leve che hanno fatto esplodere il fenomenonzi.
L’annuncio di Renzi ha catalizzato totalmente l’attenzione dei media – mainstream e social- a scapito dei suoi avversari. Analizzando infatti i contenuti online ad alto livello di engagement (quelli più visualizzati e condivisi in rete), si nota che se fino al 16 settembre il trend di conversazione intorno a Renzi era più basso di quello di Salvini, Zingaretti e Conte, e simile a quello di Di Maio, il giorno della scissione dal PD ha fatto balzare il leader di Italia Viva a raccogliere in una settimana il 45% delle mentions, lasciando Matteo Salvni al 17,5%, Giuseppe Conte al 15,6%, Nicola Zingaretti al 12,6% e Luigi Di Maio al 9%. In termini assoluti e prendendo in considerazione i contenuti che hanno i livelli di engagement più elevati, tra il 13 e il 19 settembre i commenti su Renzi sono 11,1K, il triplo di quelli su Salvini (3,7K), Giuseppe Conte (3,4K) e Nicola Zingaretti (3,2K), e quasi sei volte superiori a quelli su Di Maio (1,9K).
Senza entrare per il momento nella percezione di questo nuovo progetto politico, che sarà da misurare più avanti nel pieno della sua azione, rileviamo che già la sola valutazione quantitativa aiuta a comprendere l’impatto dirompente dell’operazione renziana.
La comunicazione digitale di Renzi analizzata da Reputation Science
È interessante capire come Renzi sia arrivato a questo annuncio e quali leve di comunicazione abbia utilizzato nell’ultimo periodo.
Analizzando i tweet pubblicati sul suo profilo ufficiale nel mese precedente all’annuncio della scissione, tra il 18 agosto e il 18 settembre, rileviamo che l’argomentazione più utilizzata è quella antagonista (32,4%), tutta rivolta contro Matteo Salvini. Per il 21,3% Renzi si è poi concentrato sulla veicolazione dei valori per lui fondamentali, quelli su cui ha poi effettivamente articolato il nuovo progetto di Italia Viva. La sfera personale, fatta di suoi momenti di vita quotidiana dal jogging al tifo calcistico, occupa il 10,2% dei suoi post. Le idee programmatiche (8,3%), sono state esposte soprattutto negli ultimissimi giorni, per descrivere gli obiettivi che si pone Italia Viva. A seguire: presenza mediatica (5,6%), annunci (4,6%), messaggi di solidarietà (4,6%) – come quelli espressi alle sue ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti -, messaggi sulla coalizione (3,7%). Non sono molti invece i tweet che mettono al centro la sua leadership (3,7%). A volte fa ricorso alla call to action (2,8%), quando invita i suoi followers a commentare o a condividere iniziative, e nella stessa misura parla dei risultati raggiunti quando era a capo del Governo.
Qui l’articolo su Prima Comunicazione.
