L’intelligenza artificiale sta diventando una delle tecnologie più importanti e rivoluzionarie a livello globale, con un mercato in rapida espansione che potrebbe raggiungere i 739 miliardi di dollari entro il 2030. Tuttavia, l’Europa e, in particolare, l’Italia sembrano essere in ritardo rispetto a Stati Uniti e Cina, i due principali contendenti per la leadership tecnologica in questo settore.
Secondo i dati di Statista, Eurostat e OCSE, gli USA coprono il 36% dei ricavi globali nel mercato dell’AI, mentre la Cina si ferma al 12%.
L’Europa nel suo complesso copre una quota minore e l’Italia contribuisce solo per il 2% del mercato dell’intelligenza artificiale, all’ottavo posto alla pari con l’Australia.
Parametro di riferimento è anche il volume di investimenti: 67,7 miliardi di dollari investiti in startup dell’AI negli USA contro i 6,1 miliardi in UE (e i 13,5 miliardi della Cina).
Tra i fattori di ritardo per l’Europa e l’Italia c’è la minore diffusione dell’intelligenza artificiale nelle aziende. Secondo diverse analisi, ad adottare almeno una tecnologia di AI è stato l’8% delle imprese europee, contro il 50% a livello globale. Inoltre, si nota la mancanza di una strategia comune con investimenti dedicati.
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