Falsi bonus della Regione per rubare dati. Tanti cittadini hanno avuto la sventura di cliccare su “Lazio_Christmas”, luccicante come un improbabile regalo di Natale, in coda ad un messaggio ricevuto sul loro telefonino. Un sms apparentemente proveniente dallo stesso numero della Regione che serve per prenotare il vaccino. Invece è una truffa. È un “phishing”, ossia quel tipo di truffa con cui si cerca d’ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici d’accesso, fingendosi un ente affidabile, come la Regione in questo caso.
Amazon spedisce 6 pacchi su 10. Amazon bussa sempre più spesso alla porta degli italiani. Secondo fonti di mercato, nel giro di quattro anni le consegne gestite direttamente dal colosso in Italia sarebbero passate dal 10 a oltre il 60% degli ordini effettuati sulla piattaforma eCommerce. In altri termini, per 6 pacchi su 10 Amazon si occuperebbe della logistica in proprio tramite la sua rete distributiva oppure sempre meno acquistando servizi da altri vettori. Se la tendenza dovesse proseguire, prevede l’Agcom, nel 2022 la quota di Amazon nelle consegne degli ordini online ai consumatori raggiungerà il 66%, lasciando le briciole ad altri operatori come Poste Italiane, Ups e Dhl. Secondo l’Antitrust, i commercianti che si avvalgono dei servizi di consegna della piattaforma conseguono un enorme vantaggio in termini di visibilità che costituisce un altrettanto indebito vantaggio di Amazon nei confronti dei concorrenti nelle spedizioni e nell’eCommerce.
Nasce Fondo per lotta al Cyberbullismo, 2 milioni nel 2022. Nasce il Fondo per la lotta al cyberbullismo. Lo prevede uno degli emendamenti alla manovra sui cui è stato siglato l’accordo tra maggioranza e governo. Lo stanziamento si limita al 2022 ed è pari a 2 milioni di euro. “È un’ottima notizia – dice la presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, Licia Ronzulli – In questo modo sarà possibile affrontare un fenomeno che purtroppo coinvolge migliaia di minori che sono quotidianamente vessati dai coetanei, vista la pervasività del web, anche tra le mura domestiche, dove invece dovrebbero sentirsi maggiormente protetti. La prima arma contro il cyberbullismo è la prevenzione e perché questa abbia effetto è fondamentale che, proprio come si propone l’istituzione di questo Fondo, genitori, insegnanti e associazioni siano adeguatamente formati e quindi in grado di riconoscere questa grave forma di abuso sui minori“.
Bug informatico Log4Shell, anche la soluzione ha una falla. L’aggiornamento che doveva bloccare la vulnerabilità informatica Log4Shell, su cui la scorsa settimana ha lanciato un allarme anche l’agenzia italiana per la cybersicurezza, è vittima a sua volta di una falla che gli hacker stanno già sfruttando. Lo dicono in ricercatori di Praetorian che hanno rilasciato anche un video per dimostrarlo. Il problema è duplice: il primo permette su alcune configurazione l’esecuzione di un attacco in stile DDoS, ovvero un tipo di minaccia in grado di bloccare un intero sito web o un sistema. Il secondo è ancora più serio, perché facilita il prelievo dei dati contenuti su un server vulnerabile senza alcun permesso e senza lasciare traccia. Sarebbe questo il motivo secondo cui la Apache Software Foundation, che gestisce il codice della libreria informatica interessata dal bug Log4Shell, ha rilasciato a distanza di pochi giorni l’aggiornamento Java Log4J 2.16.0, che sembra essere esente dall’ulteriore problematica.
La nuova app Live Studio di TikTok potrebbe violare la politica di licenza di OBS. Live Studio, la nuova app di streaming live di TikTok per Windows, presumibilmente utilizza il codice del programma di streaming live gratuito Open Broadcaster Software (OBS). Tuttavia il social, scrive The Verge, non rispetterebbe i requisiti di licenza di OBS. La situazione è stata svelata su Twitter dopo che un utente ha pubblicato screenshot di quello che sembra essere il codice di Live Studio, in contrasto con le policy di OBS.
Meta reprime le truffe di phishing che utilizzano i suoi marchi. Meta sta intraprendendo un’azione legale contro i malintenzionati che avrebbero impersonato Facebook, Messenger, WhatsApp e Instagram per condurre una truffa di phishing. La società afferma che dal 2019 gli imputati hanno creato oltre 39.000 siti Web nel tentativo di replicare i servizi di Meta, ingannando successivamente gli utenti e raccogliendo le loro informazioni di accesso. Nel suo blog, Meta spiega che gli imputati hanno utilizzato un servizio di inoltro, Ngrok, per inviare traffico Internet alle pagine di accesso fasulle che hanno creato, il tutto nascondendo la loro identità e posizione. Coloro che hanno cliccato sul link di phishing sono stati portati a una pagina di accesso che somigliava a Facebook, Instagram, Messenger o WhatsApp. Quando l’utente tentava di accedere, gli imputati raccoglievano i nomi utente e le password delle loro vittime.

