Gli esperti di sicurezza informatica che rappresentano i 30 Paesi membri della Nato stanno combattendo, da ieri, una guerra cibernetica per difendere un’isola immaginaria chiamata “Berylia”. È l’operazione di addestramento, denominata “Locked Shields”, che l’Alleanza Atlantica ha messo in agenda fino a venerdì per rafforzare le capacità di difesa dei sistemi informatici e delle infrastrutture critiche. Ed è già stata etichettata come la più grande e complessa esercitazione di difesa informatica al mondo. Un evento di enorme importanza, considerato il momento storico attuale. Le tensioni geopolitiche scaturite dall’invasione russa in Ucraina sono una spia rossa sul cruscotto della cybersicurezza. Un attacco informatico di matrice russa nei confronti dei Paesi Nato è considerato come probabile, ed è per questo che l’Alleanza vuole farsi trovare pronta.
Il 28 aprile Twitter potrebbe rifiutare l’offerta di Elon Musk, ma l’Apollo Global Management sta valutando la possibilità di partecipare ad un’offerta per l’acquisizione di Twitter. Questa mossa aprirebbe il ventaglio delle ipotesi sul futuro di Twitter.
Basta gruppi WhatsApp di classe che squillano a tutte le ore, amicizie Facebook tra studenti e professori, ma anche commenti che ledono le scuole su social network come Instagram o TikTok. La stretta arriva dall’Associazione nazionale presidi del Lazio, da cui è partita la revisione del codice deontologico, la cui ultima versione risale al 2012. Ma l’intenzione dei dirigenti è di emanare un regolamento utile per le scuole di tutta Italia. La novità principale sarà il capitolo dedicato ai social: “Vanno evitate le chat con genitori e con studenti, se non per questioni di natura urgentissima come una gita che salta all’improvviso”, chiarisce Mario Rusconi, presidente dei presidi di Roma. “Vorremmo bandire i gruppi WhatsApp in cui i genitori chiedono perché il figlio ha preso 7 invece di 8”.
Dopo anni di rifiuto delle richieste per un livello di streaming supportato dalla pubblicità, il co-fondatore e co-CEO di Netflix Reed Hastings ha dichiarato nella chiamata sugli utili di martedì che la società è “abbastanza aperta a offrire prezzi ancora più bassi con la pubblicità, come scelta del consumatore”. Hastings ora propone l’idea di un livello supportato dalla pubblicità come qualcosa che “ha molto senso” per “i consumatori che vorrebbero avere un prezzo più basso e sono tolleranti alla pubblicità“.
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