I nostri dati rubati sul web e venduti illegalmente a 50 euro. Gli hacker rubano le password, i nomi, gli indirizzi mail e i numeri di telefono. E la Lombardia è la seconda regione d’Italia con il maggior numero di alert per attacchi informatici, il 12,7% del totale. Questi dati che vedono il Lazio al primo posto della classifica emergono dall’Osservatorio Cyber, rilasciati da Crif in occasione del mese dedicato alla cybersecurity. Come emerge dall’analisi, Telegram di cui si sente parlare di più ultimamente , rappresenterebbe uno degli spazi più usati dai pirati di internet per scambiarsi le liste dei dati personali rubati in precedenza. Una volta che gli hacker si sono impossessati delle formazioni, carpendole da ignari utenti del web. I dati vengono organizzati in pacchetti contenenti migliaia di credenziali e poi venduti a prezzi molto bassi, a volte anche a meno di 50 euro. Lo scopo di acquistare dati rubati, solitamente, è quello di commettere truffe.
Zuckerberg: “Facebook cambia nome in Meta”. Il Ceo Mark Zuckerberg ha annunciato che la società cambierà il suo nome in Meta per riflettere le opportunità di crescita oltre la piattaforma di social media.
“I clan sui social effetto emulazione giovani a rischio”. Quando i social e la fiction “mettono in vetrina” mafia e camorra. TikTok, Gomorra, matrimoni in diretta tv. È un rapporto sempre più aggrovigliato e intenso quello che si intreccia tra l’era digitale e i contenuti che offrono parola, palco e ribalta al punto di vista della malavita. Se n’è parlato ieri all’Istituto Italiano di Studi Filosofici, alla presentazione del libro d’esordio del giornalista Mario D’Amiano intitolato “Mafie e media”. “Mafie e camorra si mettono in vetrina attraverso TikTok, che ha avuto un boom esponenziale spiega D’Amiano i contenuti non sono filtrati sul social, e i messaggi suggeriscono significati censurabili a un pubblico in maggioranza di adolescenti.
Gruppo di hacker minaccia attacchi al settore dell’assistenza sanitaria italiana. Minacce di attacchi hacker al settore dell’assistenza sanitaria italiana sono apparse su un manifesto emesso da ‘Groove cyber crime group’, una ‘crew’ criminale che ha chiamato a raccolta altri gruppi analoghi per rispondere alle azioni condotte dalle agenzie Usa contro ‘Revil’, gang di provenienza russa specializzata in ransomware e ritenuta responsabile dell’attacco del maggio scorso al Colonial Pipeline negli Stati Uniti. Nel manifesto di ‘Groove’ è esplicitamente citato il settore dell’assistenza sanitaria italiana tra i possibili target e considerata la prominente posizione del gruppo di cybercriminali la minaccia è valutata molto attentamente.
Instagram, link nelle Storie disponibile per tutti. Ultima novità in casa Instagram: l’adesivo con link sulle Stories è ora disponibile per tutti indipendentemente dal numero di follower. “Sappiamo quanto sia fondamentale per la nostra community poter condividere ciò che sta più a cuore, e questa nuova funzionalità potrà essere usata dai creator proprio per far sentire la propria voce a supporto di temi importanti come uguaglianza e giustizia sociale. Per le aziende potrà essere un modo per condividere nuove offerte con i clienti o, ancora, per gli artisti potrà rappresentare un modo per far conoscere le proprie opere – spiega la società – Quando abbiamo introdotto per la prima volta la condivisione dei Link nelle Storie, la funzione era disponibile solo per alcuni account selezionati. Abbiamo notato che questa funzione poteva, però, essere utile per account di tutte le dimensioni e tipologia, e abbiamo quindi deciso di espandere l’accesso all’adesivo dei Link nelle Storie a tutti”.
Snapchat spinge sul clima, obiettivo emissioni negative entro il 2030. Snap, l’azienda proprietaria dell’app per giovanissimi Snapchat, si impegna nella sostenibilità ambientale. Dopo aver annunciato l’anno scorso il proprio impegno verso il conseguimento della carbon neutrality, la riduzione di emissioni e l’impiego di elettricità rinnovabile al 100%, ora compie un ulteriore passo in avanti. Si impegna “a raggiungere le zero emissioni nette per poi spingersi anche oltre, fino a raggiungere emissioni negative entro il 2030″. Il piano di sostenibilità di Snap prevede diversi passi fino al 2030 e in parallelo, l’investimento di “almeno 1 milione di dollari l’anno fino al 2030 nel settore della rimozione del carbonio, per contribuire al suo graduale consolidamento”.
