Ora anche i minori (dai 14 anni in su) potranno segnalare al Garante della privacy contenuti intimi personali che temono possano essere divulgati senza il loro consenso, prima ancora che avvenga l’eventuale pubblicazione. Lo stabilisce una norma inserita nel decreto legge Riaperture approvato lo scorso 7 ottobre dal Consiglio dei ministri.
Presenta però alcune lacune, tra cui la tecnologia hash utilizzata, “facilmente aggirabile”. Anche i sistemi di intelligenza artificiale oggi in uso non sono ancora sufficientemente addestrati. “Con alcune tecnologie si potrebbero identificare dei contenuti sospetti, poi farli vagliare da una batteria di analisti che insegnino progressivamente alla macchina perché un determinato contenuto è dannoso – spiega Andrea Barchiesi, ingegnere elettronico, amministratore delegato e fondatore di Reputation Manager – . Dopo migliaia di video il computer potrebbe cominciare a riconoscere delle similarità. Ma anche lì non potrebbe stabilire con certezza alcune informazioni, per esempio se il protagonista del video è minorenne”.
L’articolo completo con l’intervista a Barchiesi su Wired:
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