Approfondimento a cura di Reputation Manager, partner di Intesa Sanpaolo Forvalue
Le piccole e medie imprese sono sempre più social. A dirlo sono i numeri dell’ultima ricerca realizzata da Facebook in collaborazione con Banca Mondiale e Ocse in oltre 50 Paesi del mondo.
Secondo lo studio, a luglio, il 93% delle Pmi presenti sul social è stata operativa, rispetto all’84% di maggio e all’88% di giugno. Dalla terza edizione del “Global State of small business report” emerge inoltre che il 31% delle Pmi operative su Facebook, nell’ultimo mese, ha realizzato oltre il 25% delle proprie vendite online.
Nel contesto di crisi che stiamo attraversando risulta ancor più importante, per le piccole e medie imprese, abbracciare la trasformazione digitale. Aprirsi all’innovazione e sbarcare (anche) sui social significa mettere radici in quello che può essere un nuovo, importante mercato.

Durante la pandemia, infatti, in Italia il 48% dei consumatori ha acquistato di più online, modificando non solo la tipologia di prodotti acquistati, ma anche i luoghi di acquisto e il modo con cui trovare nuovi negozi o prodotti. A dirlo è la “Digital tool consumer survey“, studio di Deloitte commissionato sempre da Facebook, che rileva come anche i sistemi di pagamento online abbiano acquistato sempre più terreno (il 49% degli intervistati ha dichiarato di utilizzarli).
Inoltre, uno spunto di grande rilevanza per le Pmi sono i canali utilizzati dai consumatori italiani. Sono sempre di più, infatti, i clienti che si rivolgono a negozi e aziende di riferimento tramite i social network e i servizi di messaggistica istantanea: il 56% di loro ne ha aumentato, infatti, l’utilizzo.