Il GPT Store di OpenAI, la piattaforma per ospitare chatbot personalizzati basati su ChatGPT, è stata invasa da spam e contenuti software che violano il copyright e le regole della società.

TechCrunch ha rivelato la presenza di GPT che offrono strumenti generativi di immagini nello stile di Disney e Marvel, ma che in realtà operano come canali verso servizi a pagamento di terze parti e si pubblicizzano come in grado di aggirare gli strumenti di rilevamento dei contenuti AI.

Nonostante OpenAI affermi di utilizzare sistemi di moderazione, l’azienda sembra avere difficoltà nel mantenere un adeguato controllo sulla qualità dei contenuti, sollevando dubbi sulle sue capacità di ‘supervisione’.

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Paolo Marinoni

Communication Specialist di Reputation Manager S.p.A. Società Benefit.

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