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Notizie in pillole sul digitale

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Instagram cambia il suo algoritmo per tutelare i minori

20 Dicembre 2021

Ora il Quirinale è Online: per visitarlo basta un clic. Dal Quirinale è nata l’idea di farsi disegnare e consegnare un progetto da Google Arts&Culture, per far diventare il palazzo una vera e propria «casa degli italiani». Basterà un clic per far partire il tour virtuale, che comincia dal cortile d’onore, per poi entrare nella sale più iconiche del Quirinale. Con l’aiuto di un accompagnatore digitale che grazie a descrizioni audio e scritte aiuta a scoprire la storia particolare di alcuni luoghi del Palazzo.

La classifica degli sportivi sui sociali. Valentino Rossi è il re degli sportivi italiani sui social. Al secondo posto Gianluigi Buffon, seguito da Mario Balotelli. Dall’Osservatorio Social Vip, che da novembre 2011 studia i personaggi famosi italiani sui social media, arriva la classifica degli sportivi più influenti d’italia, differenziando tra varie tipologie di strumenti utilizzati. Mettendo insieme tutti i social, come detto, il primato è di Valentino Rossi con 30,9 milioni di follower totali tra Facebook, Twitter e Instagram seguito da Gianluigi Buffon (27,1 milioni) che supera e stacca Mario Balotelli (22,8 milioni). Chiudono la top 5 l’ex tecnico della Juventus Andrea Pirlo con 22,6 milioni di follower e l’allenatore del Real Madrid, Carlo Ancelotti, con 17,7 milioni.

L’ottava edizione del Global Powers of Luxury Goods: 26 su 100 sono italiane. Dall’ottava edizione del Global Powers of Luxury Goods, lo studio annuale di Deloitte, che esamina e classifica i 100 Top Player del settore Fashion & Luxury a livello globale, emerge che 26 aziende sventolano il tricolore italiano. Nella top t10, c’è solo EssilorLuxottica con le prime posizioni dominate dai francesi. Un dato che impatta anche sui conti: le quindici aziende con vendite di prodotti di lusso superiori a 5 miliardi di dollari hanno contributo al 63% delle vendite totali della Top 100. La top 10 dei big del lusso è pressoché stabile rispetto al 2019 al netto dell’ingresso di Hermès al nono posto. Per il quarto anno consecutivo, quindi, il quartetto dei migliori è guidato dai colossi Lvmh, Kering, The Estée Lauder Companies e Compagnie Financière Richemont. L’Oréal Luxe e Chanel rimangono stabili rispettivamente al quinto e sesto posto, così come EssilorLuxottica al settimo posto. Le imprese italiane continuano a farsi strada sul mercato con quattro nuovi ingressi e un rientro: Golden Goose entra all’86esimo posto precedendo Morellato (87°) e Sportswear Company (Stone Island) (88°), mentre CrisConf (Pinko) sale al 100esimo posto. Tra i big del lusso mondiale rientra anche Damiani al 99esimo posto. EssilorLuxottica, Prada e Giorgio Armani rappresentano il 47% delle vendite di beni di lusso realizzata lo scorso anno dalle aziende italiani presenti in classifica. Moncler, invece, è il brand con la performance migliore nel corso degli anni: per il sesto anno consecutivo rientra tra i Fastest 20 e nel 2020 ha ottenuto il secondo net profit margin più alto della Top 100: 20,9%, alle spalle solo di Hermès.

Avanza la Tv on demand e gli abbonamenti salgono a 13,7 milioni. Secondo l’Osservatorio Servizi video Ott executive di EY i numeri sull’on demand sono quelli di una crescita continua. Che sa tanto di cambiamento costante di fruizione del contenuto audiovisivo, spinto dal digitale e dalle nuove abitudini, soprattutto dei più giovani. Insomma un passaggio evolutivo che emerge con ancora maggior chiarezza analizzando i numeri. I dati ­ che prendono a esame Netflix, Timvision, Mediaset Infinity, Now (di Sky), Amazon Prime Video, Eurosport Player, Dazn, Disney+, Apple Tv+, Discovery+ ­ segnalano che al 31 ottobre 2021 in Italia si contavano 13,7 milioni di abbonamenti alle piattaforme di video on demand (Vod) a pagamento. Tutto questo a fronte di 17,4 milioni di utenti (un abbonamento può essere fruito da più persone) e 7,8 milioni di sottoscrittori unici (chi nella pratica mette mano al portafogli per abbonarsi alle piattaforme di videostreaming pay). Rispetto a un anno prima si parla di 3 milioni di abbonamenti in più; 1,2 milioni di utenti in più e 8mila sottoscrittori paganti in più. Il trend tende ad aumentare nell’orizzonte temporale: rispetto a inizio 2020, quindi quasi due anni prima, ci sono 5,2 milioni di abbonamenti in più;  3,6 milioni di utenti in più e 1,7 milioni di sottoscrittori paganti nel frattempo aggiunti.

4Gifters, la prima piattaforma social per i regali di lusso. «Ricordiamoci che i regali rappresentano un settore importante dell’economia, da uno studio di Altagamma, il mondo dei regali, solo nel lusso personale, è un business da 90 miliardi di euro, ma con regole ben precise ­ spiega Giorgio Finzi, fondatore della piattaforma 4Gifters ­ molto spesso, ben nove volte su dieci, chi lo riceve lo vuole cambiare, un fattore che bisogna considerare. Noi abbiamo cercato di arrivare rapidamente al regalo perfetto con l’aiuto della tecnologia». «Si possono fare regali di gruppo, si può cambiare velocemente il regalo, si può decidere come e dove ritirarlo, accompagnarlo a simpatici videomessaggi, personalizzarlo interagendo con rapidità e semplicità con il brand scelto». L’azienda in questo periodo sta crescendo a ritmi veloci: «Siamo partiti con un investimento globale di 5 milioni di euro e adesso vediamo i risultati ­ spiega Finzi con soddisfazione ­ Nel 2021 rispetto al 2020 abbiamo triplicato il giro di affari, e la previsione è dì fare nel 2022 dalle 7 alle 10 volte i risultati del 2021, per un transato che sarà dai 30 ai 50 milioni di euro».

Instagram cambia il suo algoritmo per tutelare i minori. Gli utenti lo chiedevano da tempo e l’azienda finalmente ha risposto: a partire dall’inizio del 2022, Instagram reintrodurrà l’ordine cronologico nel suo “feed”, cioè quella sezione del social che mostra i nuovi post dei profili seguiti dagli utenti. La conferma arriva dallo stesso capo di Instagram, Adam Mosseri, sentito l’8 dicembre dal Congresso degli Stati Uniti per rispondere alle domande dei senatori circa gli effetti del social sui minori. Mosseri è il padre del controverso algoritmo “engagement­based” che mostra per primi i post considerati dall’IA (e quindi dall’azienda) “più interessanti” per gli iscritti. Ma il suo algoritmo, nato su Facebook e approdato su Instagram nel 2016, non solo è stato maldigerito dagli utenti (che da tempo chiedono il ritorno al feed cronologico) ma sarebbe, secondo esperti e legislatori, potenzialmente nocivo per i minori.

I social e la viralità. Giovedì, i funzionari di tutto gli Stati Uniti hanno risposto ai post virali sui social media dicendo che le scuole sarebbero state il bersaglio delle sparatorie il 17 dicembre. Alcune lezioni hanno annullato o permesso ai bambini di rimanere a casa. Altri hanno detto che aumenteranno la presenza della polizia nel campus. E alcuni hanno semplicemente detto che stavano monitorando la situazione. Ma quasi tutti erano uniti in un messaggio: le minacce di cui i funzionari stavano sentendo erano ritenute non credibili. TikTok, nel frattempo, era inondato di video: “POV i tuoi genitori ti stanno costringendo a stare a casa a causa della tendenza del 17 dicembre”, si legge in un post. “Ragazzi state al sicuro; Io resto a casa”, dice un altro. “Spero che tutti stiano bene”.

Facebook, 50 mila utenti nel mirino di società di sorveglianza. Facebook sta notificando a quasi 50mila utenti in oltre 100 Paesi che potrebbero essere stati oggetto di tentativi di hackeraggio da parte di società di sorveglianza che lavorano per conto di agenzie governative o clienti privati. Società che mettono nel mirino “regolarmente” politici, attivisti per i diritti umani, giornalisti, dissidenti e famigliari di oppositori politici. È l’esito di una indagine di mesi da parte di Meta, la società madre di Facebook e Instagram, contro quelli che la compagnia definisce “cyber mercenari”. La compagnia ha annunciato che sta prendendo misure contro sette società di sorveglianza con basi in quattro Paesi, rimuovendo 1500 account falsi, bloccando indirizzi web maligni e inviando lettere di diffida.

Da furto dati ai Vip al cloud, ecco i rischi cyber del 2022. Nel 2022 le aggressioni con richiesta di riscatto si amplieranno, ma a queste si affiancheranno il furto di dati ai Vip, le intrusioni nel cloud, lo sfruttamento di vulnerabilità sconosciute nei sistemi e la compromissione dei dispositivi connessi come le auto. A tracciare un quadro sono gli esperti dell’azienda di sicurezza Yarix che invitano le aziende a potenziare la protezione e a “pensare come i criminali” per prevenite gli attacchi. “Nel 2022 ci aspettiamo che continuino gli attacchi ransomware basati su un modello di estorsione a quattro livelli: rendere inutilizzabili i dati della vittima chiedendo un riscatto per riottenerne l’accesso, minacciare di divulgare i dati e di rendere pubblica la violazione, minacciare di colpire i clienti e attaccare la supply chain, cioè i suoi fornitori di tecnologia con l’obiettivo di manipolare e compromettere l’infrastruttura e il codice sorgente del software”. E il furto di dati, secondo i ricercatori, rimarrà uno degli aspetti critici nel prossimo anno, con eventi che riguarderanno figure apicali o di spicco (Vip e influencer) in quanto più esposte pubblicamente.