L’avanzata dell’intelligenza artificiale e del cloud computing ha un costo ambientale sempre più salato. Microsoft ha visto aumentare del 30% le proprie emissioni di CO2 in tre anni per per via dell’alimentazione dei suoi data center che supportano i progetti di AI. Un problema in rapida escalation: entro il 2027 questi centri dati potrebbero assorbire fino a 135 terawattora all’anno, pari al consumo annuale di tutto il parco auto italiano, se fosse elettrico.
I colossi hi-tech sono corsi ai ripari. Microsoft ha siglato un accordo record da 10,5 gigawatt con Brookfield per l’acquisto di progetti rinnovabili. Nel frattempo, ha acquistato crediti di carbonio per 6,6 milioni di tonnellate per compensare le emissioni. Una mossa seguita anche da altri attori come la Danimarca e le società Airbus e Amazon.