Il 2022 è stato un anno nero per la sicurezza informatica in Italia, come confermato dal recente “Threat Intelligence Report” di Exprivia, società di Molfetta che ha analizzato 118 fonti aperte. Il rapporto svela che nel corso dell’anno sono stati registrati 2.600 fenomeni legati al cybercrime, tra cui 1.236 attacchi, 1.261 incidenti e 103 violazioni della privacy. Ciò rappresenta un aumento del 50% rispetto all’anno precedente, quando si erano registrati 1.356 fenomeni di cybercrime.

Reati informatici: le modalità di attacco

Secondo il rapporto, il numero di incidenti informatici è per la prima volta superiore al numero di attacchi, segnalando che gli hacker stanno diventando sempre più sofisticati nel loro approccio e che molte imprese e cittadini non sono sufficientemente consapevoli dei rischi legati alla rete. Il trimestre ottobre-dicembre 2022 è stato particolarmente critico, con 547 eventi segnalati, di cui ben 257 solo nel mese di dicembre.

Inoltre, il conflitto russo-ucraino ha portato alla comparsa della motivazione del cyberwarfare, la guerra cibernetica, nella lista dei fenomeni di cybercrime registrati, con 157 casi segnalati. Tra le tipologie di danno rilevate, il furto di dati rappresenta ancora il 70% dei casi segnalati.

I reati informatici sono un fenomeno continuativo

Secondo Domenico Raguseo, direttore Cybersecurity di Exprivia, “considerare un attacco come un’azione che inizia e finisce nel corso di qualche minuto o qualche giorno è, infatti, un grande errore. Alcuni attacchi possono durare anni“. Ciò suggerisce la necessità di un approccio più proattivo e attento alla sicurezza informatica, che vada oltre la semplice reazione a eventi specifici e consideri la sicurezza informatica come un processo continuo e in continua evoluzione.

Hacker con motivazioni sociali

Inoltre, l’aumento del cosiddetto hacktivism (cioè attività criminali volte a promuovere una causa politica o sociale) del 139% rispetto all’anno precedente indica che il cybercrime non è solo una questione di crimine organizzato o un’attività spinta da motivazioni economiche, ma sta diventando sempre più un problema di carattere politico e sociale.

I dati che emergono dal report sottolineano la necessità di una maggiore attenzione e consapevolezza da parte delle imprese e dei cittadini italiani nei confronti della sicurezza informatica, nonché di un approccio più proattivo e attento alla gestione dei rischi legati alla rete.

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Paolo Marinoni

Communication Specialist di Reputation Manager S.p.A. Società Benefit.

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