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Spid in scadenza: nuovo accordo o superamento?

La proroga dei contratti dell’Agenzia per l’Italia digitale con la maggior parte dei suoi fornitori privati di identità digitale (Spid) è in scadenza il 23 aprile.

Per questo motivo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha convocato gli identity provider al fine di trovare una soluzione di compromesso per rinnovare le convenzioni.

Spid in scadenza e rinnovo dei contratti

L’obiettivo a breve termine è quello di rinnovare i contratti per continuare a erogare i servizi, poiché il sistema ha funzionato e oggi si contano ben 34,2 milioni di identità Spid erogate e 12.674 amministrazioni attive.

Il nodo economico è il problema principale. Le società, infatti, ritengono che, dato il numero di utenti, il contributo dello Stato non sia più sufficiente a coprire i costi e richiedono una maggiore disponibilità finanziaria. Si richiede, in particolare, un investimento pubblico totale di 50 milioni di euro.

Un’unica identità digitale gestita dallo Stato

Il Governo guarda anche oltre il prossimo futuro e intende valutare la fattibilità di un’unica identità digitale nazionale gestita dallo Stato e basata sulla CIE (carta d’identità elettronica). Oggi, però, questa rimane a pagamento e il suo utilizzo non è agevole.

Una possibile soluzione sarebbe quella sui tavoli delle istituzioni Ue, che già spingevano verso l’universalizzazione dell’identità digitale. Si tratta del digital identity wallet europeo (Eudi), in cui saranno inserite le credenziali di tutti i cittadini dell’Unione europea. Il 10 febbraio, la Commissione europea ha infatti pubblicato la prima versione di un toolbox comune diretto all’implementazione del wallet.

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