Una crisi di immagine può mettere a repentaglio chiunque, soprattutto in una società iperconnessa come la nostra, dove tutto si amplifica, si crea e si distrugge alla velocità di un clic, come dimostra il recente pandoro-gate di Chiara Ferragni. Tuttavia, già prima di lei, tante sono state le aziende e i personaggi più o meno famosi che hanno rischiato carriera e affari a causa di un qualche epic fail. Ma se è vero che le cause che determinano una crisi possono essere le più disparate, il percorso che porta alla redenzione è per certi versi simile, anche se può avere esito positivo solo a patto che ci si rivolga a dei professionisti del settore.
Per gestire queste crisi, infatti – e, più in generale, per curare e/o ricostruire l’immagine di prodotti, professionisti e brand – esiste una figura professionale specifica, che si chiama consulente di reputazione digitale (reputation manager).
In Italia, uno dei suoi precursori è Andrea Barchiesi, già fondatore nel 2004 dell’agenzia Reputation Manager.
“Quando ho iniziato non c’era nessuno ed è stato come andare al cinema alle due del pomeriggio mentre il film inizia la sera”, dice. “Negli ultimi anni i professionisti stanno crescendo ma la vera domanda è che cosa significa occuparsi di reputazione?”.
L’intervista al nostro fondatore e CEO, Andrea Barchiesi, nel podcast “Risorse nuove” prodotto da Wolters Kluwer per Scuola di Formazione IPSOA:
La decisione di Sinner di non partecipare alla Davis ha suscitato un grande dibattito sul…
Amazon Web Services (AWS) in down. Disservizi a livello globale per molti siti e app,…
L'integrazione dell'AI nella ricerca è una mossa obbligata per Google. La rubrica di Andrea Barchiesi…
L'evento "Top Champion Reputation - La reputazione nello sport" sottolinea l'importanza della misurazione reputazionale e…
WhatsApp starebbe per introdurre gli username, superando un funzionamento fondato esclusivamente sui numeri di telefono…
Pier Silvio Berlusconi conferma il suo posizionamento al vertice della Top Manager Reputation, seguito da…