Nella crisi Ferragni si è scatenata la tempesta perfetta a causa della convergenza di molti elementi potenzialmente esplosivi che hanno portato alla deflagrazione cui stiamo assistendo.
Il primo è l’enorme esposizione mediatica del soggetto, che ha scelto da sempre di mostrare ogni dettaglio della sua vita e di farlo diventare in qualche modo il suo marchio di fabbrica. La sua comunicazione era strutturata come un Truman Show immersivo in cui il fan era invitato a entrare e condividere il quotidiano patinato ed esclusivo fatto di piccole cose anche semplici, ma semplici solo all’apparenza. Tutto questo ha caricato la molla di un interesse a tratti quasi morboso.
Il secondo punto tocca il tema etico su cui in questo momento storico c’è grandissima sensibilità da parte delle aziende e della società in generale. Tre. Chiara Ferragni non rappresenta solo se stessa, ma una categoria su cui ci sono da sempre molte ombre, quella degli influencer.
La rubrica del nostro fondatore e CEO, Andrea Barchiesi, su Prima Comunicazione.
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