Siamo nel pieno dell’era delle Social War. La guerra moderna non si combatte più solo nei campi di battaglia ma anche sul piano della comunicazione. Tecnicamente si parla di guerra ibrida.
L’ex comandante supremo alleato della Nato, generale Breedlove, l’ha definita una nuova forma di conflitto in cui la narrazione e gli annessi strumenti di comunicazione sono ancor più decisivi dei mezzi militari. E oggi queste battaglie avvengono nei social network. Prima il conflitto russo-ucraino, ora quello israelopalestinese dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre sono raccontati non solo dai media ufficiali, ma sempre più da narrazioni parallele, sotterranee, frammentate rispetto all’informazione ufficiale, ma in grado di generare un’eco e un seguito senza precedenti.
La rubrica del nostro CEO, Andrea Barchiesi, su Prima Comunicazione.
Francia e Italia al lavoro su norme che fissano il limite a 15 anni, mentre…
La decisione di Sinner di non partecipare alla Davis ha suscitato un grande dibattito sul…
Amazon Web Services (AWS) in down. Disservizi a livello globale per molti siti e app,…
L'integrazione dell'AI nella ricerca è una mossa obbligata per Google. La rubrica di Andrea Barchiesi…
L'evento "Top Champion Reputation - La reputazione nello sport" sottolinea l'importanza della misurazione reputazionale e…
WhatsApp starebbe per introdurre gli username, superando un funzionamento fondato esclusivamente sui numeri di telefono…