Lo smart working ricercato in rete
Secondo quanto emerge dall’analisi condotta dalla redazione digital del Sole 24 Ore, tra gli argomenti più ricercati su internet negli ultimi giorni c’è la proroga del lavoro agile al 31 dicembre. Gli utenti sono andati alla ricerca di dettagli sulla normativa indicata dal decreto Aiuti bis che consente ai lavoratori “fragili” e a chi ha figli piccoli di lavorare a distanza. La crescita delle ricerche relative al decreto è stata di oltre il 1000% rispetto alla settimana precedente.
Musk ci ripensa: ok all’acquisizione di Twitter per 44 miliardi
Dopo mesi di battaglie legali e attenzione mediatica, il patron di Tesla e SpaceX ha cambiato di nuovo idea ed è ora pronto a procedere con l’acquisizione della piattaforma social per 44 miliardi di dollari. A seguito della notizia – giunta nel pomeriggio di ieri, ‘all’alba’ della prima udienza fissata per il 17 ottobre – il titolo ha preso il volo a Wall Street, registrando anche un +18% prima di essere chiuso per eccesso di rialzo. Alla base della decisione di Elon Musk ci sarebbe la bassa probabilità di successo in tribunale.
Anche Google Translate chiude in Cina
Alphabet, la holding di Google, ha annunciato di avere interrotto nel Paese anche l’operatività dell’applicazione Google Translate, una delle ultime attività della società ancora presenti nel mercato cinese. Il servizio di traduzioni, spiegano da Google, veniva utilizzato poco dagli utenti cinesi. Quindi ora il sito web reindirizza alla versione attiva a Hong Kong, non accessibile però dalla Cina continentale. L’azienda di Mountain View aveva già ritirato il suo motore di ricerca nel 2010 a causa della censura operata dal Governo cinese, mentre altre applicazioni come Maps e Gmail sono state bloccate dalle autorità. Il mese scorso, Google ha anche deciso di spostare in Vietnam la produzione di alcuni suoi hardware.
L’Europa, un gigante industriale analogico
Il nostro continente ha mantenuto una posizione importante come ‘fabbrica del mondo’: la quota europea nel 2018 è stata pari al 38% (rispetto al 42% del 2000). Nonostante ciò, però, procede a rilento nel digitale. Fra le cento principali piattaforme digitali a maggiore capitalizzazione di mercato nel 2021, infatti, 41 sono americane, 45 cinesi, 2 africane e solo 12 sono europee. Per valore finanziario complessivo, inoltre, il 67% del totale è in capo a gruppi americani, il 29% a gruppi asiatici, l’1% è africano e soltanto il 3% è europeo.
Stardust, agenzia di influencer
Secondo i dati Upa (Utenti pubblicità associati), l’influencer marketing nel 2021 vale in Italia 272 milioni di euro. Esistono decine di migliaia di influencer, ma, considerando un dato attorno ai 10mila, i ricavi medi di un influencer sono pari a 27mila euro annui, simili a quelli percepiti da molti lavoratori ‘comuni’. Simone Giacomini e Antonino Maira, fondatori del gruppo Stardust, l’hanno capito e – forti di 18 milioni di euro di ricavi nel 2022, un socio come Gedi al 30% e un’attività suddivisa in Stardust Agency, Stardust House e Stardust Talent management – puntano sulla potenza corale delle webstar e non solo sulle singole personalità. “Noi vendiamo il brand Stardust, non i singoli influencer – spiegano – Siamo una pura agenzia di comunicazione e di marketing, e non facciamo solo influencer marketing. Sviluppiamo progetti di comunicazione, e sfruttiamo anche l’attività dei nostri oltre 500 influencer per amplificare i messaggi”.
Airbnb, il Friuli Venezia Giulia tra le 20 località al mondo per i nomadi digitali
La regione è stata selezionata tra le 20 destinazioni più attrattive al mondo per i digital nomads da Airbnb, nel contesto della sua campagna “Vivi e lavora ovunque”. In Italia, accanto al Friuli, c’è anche Brindisi. Un’opportunità di ottenere una grande visibilità internazionale che nasce dai contatti dell’Agenzia Lavoro & Sviluppo Impresa con il Ministero dello Sviluppo Economico e con Invitalia.
L’83% delle imprese retail punta sulla digital transformation
Secondo il report “Enterprise Ict investment trends retail” di GlobalData, circa l’83% delle imprese operative nel settore della vendita al dettaglio ha aumentato il proprio budget Ict aziendale nel 2022 rispetto all’anno scorso. La crescita è guidata in particolare dall’adozione di tecnologie digitali per semplificare le catene di approvvigionamento e migliorare le esperienze dei clienti.

