“La negazione del cambiamento climatico – mettono in guardia gli esperti – sta crescendo in maniera incontrollata su Facebook”. A dimostrarlo è il report diffuso dal gruppo Real Facebook Oversight Board e dalla Ong Stop Funding Heat che parla di 818 mila post negazionisti con 1,36 milioni di visualizzazioni al giorno. Preoccupano non sono solo i contenuti e il numero di questi messaggi, ma anche il fatto che su Facebook non vengano segnalati come fake. Su un campione di 7 mila post ritenuti falsi o fuorvianti, il Center for Countering Digital Hate ha rivelato che solo l’8% è stato indicato come disinformazione. Le parole più ricorrenti sono “frode”, “bufala”, “truffa”, “bugia”, “congiura”. Il centro di ricerca ha rintracciato anche i dieci soggetti più attivi su Faebook a diffondere notizie false sul clima. Il risultato dello studio può essere spiegato in due cifre: è riconducibile a 10 ‘editor’ il 69% dei contenuti pubblicati sul social network che negano il cambiamento climatico, dal sito Breitbart, un tempo gestito dal consigliere di Donald Trump Steve Bannon, ad alcuni media russi.
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