La startup fintech è stata colpita da un attacco informatico che ha consentito agli hacker di accedere ai dati personali di decine di migliaia di clienti; circa 50mila, secondo i dati resi pubblici dall’ente per la protezione dei dati personali lituano. Il denaro dei correntisti, immediatamente contattati dalla società, non sarebbe in pericolo, ma tra i dati sottratti dagli hacker ci sarebbero nominativi, indirizzi email e di residenza, numeri di telefono e dati parziali delle carte di pagamento.
La società di Cupertino ha comunicato agli sviluppatori che, dal 5 ottobre, tutte le applicazioni a pagamento presenti nel suo App Store costeranno di più. Gli aumenti dovrebbero essere di circa il 20% e riguarderanno anche le applicazioni che prevedono degli acquisti ‘inapp’. “Una volta che queste modifiche entreranno in vigore, la sezione ‘Prezzi e disponibilità’ sotto la voce ‘Le mie app’ verrà aggiornata”, ha comunicato l’azienda agli sviluppatori. I singoli potranno in seguito modificare il prezzo dei prodotti in qualsiasi momento e chi offre servizi in abbonamento potrà anche scegliere “di preservare i prezzi per gli abbonati esistenti”.
È l’ultima idea di Elon Musk, che ha dichiarato su Twitter in risposta a uno dei suoi follower: “Starlink chiederà un’esenzione alle sanzioni contro l’Iran”. Un passo necessario verso l’offerta anche al Paese della rete via satellite, già attiva in tutti i continenti.
L’azienda giapponese Shiftall (una controllata di Panasonic) ha sviluppato una sorta di museruola che permette all’utilizzatore di comunicare nei mondi virtuali trasmettendo la propria voce solo digitalmente, senza che le persone accanto a lui nel mondo fisico possano sentire ciò che dice. Il dispositivo, ancora in fase di lancio, dovrebbe essere messo in commercio a breve a un prezzo iniziale pari a circa 140 euro. Uno dei mercati ottimali previsti dal produttore è quello del gaming.
L’avvocato generale dell’Ue, nelle sue conclusioni del 20 settembre nella causa C-252/21 (che vede Meta contestare un provvedimento dell’Antitrust tedesca contro la raccolta massiva dei dati degli utenti a fini pubblicitari) ha riconosciuto la possibilità di una doppia tutela per i consumatori: tanto sul versante della privacy quanto su quello antitrust. Secondo l’opinione dell’avvocato, Facebook e la sua controllante Meta non possono infatti raccogliere in modo massiccio, come ora accade, i dati degli utenti, in quanto la violazione della riservatezza è anche un mezzo per fare concorrenza sleale, giudicabile dallo stesso garante Antitrust sulla base del Gdpr.
La collaborazione tra le due società si rafforza con l’obiettivo di migliorare i rapporti tra i clienti e le aziende utilizzando le chat. “Collaboriamo con Salesforce in modo che tutte le aziende che utilizzano la loro piattaforma possano utilizzare i messaggi aziendali di WhatsApp per rispondere alle domande dei clienti, eseguire campagne di marketing e vendere direttamente in chat – ha spiegato Mark Zuckerberg in un post – Sempre più persone preferiscono comunicare con le aziende tramite testo. Ecco perché abbiamo lanciato la nostra Api Cloud all’inizio di quest’anno e ora stiamo collaborando con Salesforce”.
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