Lo shopping cinese che preoccupa l’intelligence
A generare dubbi su un potenziale utilizzo improprio dei dati degli utenti da parte del Governo di Pechino non è solo TikTok, ma anche lo shopping online, soprattutto quello nei settori della difesa, dell’energia e delle telecomunicazioni. Negli ultimi due anni, infatti, si è registrato un numero record di veti e prescrizioni da parte di Palazzo Chigi (496 notifiche solo nel 2021).
Truffe online
Il 73% degli utenti non è capace di identificare i segnali di pericolo presenti nelle comunicazioni digitali. A rilevarlo è il report di Visa, “Fraudulese: il linguaggio delle frodi”. Tra le trappole linguistiche più comuni, ci sono espressioni come “vincere”, “regalo gratuito”, “offerta esclusiva” e “approfittane subito”. Solo nell’ultimo anno, la società ha bloccato 7,2 miliardi di dollari di tentativi di pagamento fraudolenti (122 milioni di transazioni) prima che questi impattassero sui clienti.
YouTube resiste alla tempesta
Contrariamente ad altre piattaforme di video brevi, YouTube – piattaforma quasi maggiorenne (fondata il 14 febbraio 2005) – rimane il secondo sito più visitato al mondo, dopo la casa madre Google. La piattaforma di streaming è inoltre seconda solo a Facebook per numero di utenti mensili (2,59 contro 2,9 miliardi) con dati in costante crescita. Secondo un’analisi condotta dal Pew Research Center, il 95% degli adolescenti tra i 13 e i 17 anni utilizza YouTube, mentre TikTok si ferma a quota 67% e Instagram al 62%.
Le scuole di Seattle contro i social
Il distretto ha attivato una causa in tribunale in cui si afferma che, dal 2009 al 2019, c’è stato un aumento del 30% degli studenti delle scuole cittadine che hanno dichiarato di sentirsi “tristissimi o senza speranza quasi ogni giorno per due settimane o oltre di seguito”. Le scuole accusano dunque i social di essere responsabili della più ampia diffusione di una serie di disturbi comportamentali tra cui ansia, depressione, problemi alimentari e cyberbullismo.
Minorenni punibili per le violazioni della privacy
Il Garante della privacy spagnolo ha sanzionato un sedicenne per avere usato video e foto sessuali inviati sui social per ricattare una tredicenne. Secondo il Garante, dunque, anche chi non ha raggiunto la maggiore età è considerato titolare del trattamento sulla base di quanto disposto dal Gdpr. Per ‘trattamento’, inoltre, si intende anche la semplice raccolta, conservazione e registrazione di contenuti.
Brasile, il giudice ordina ai social di bloccare “la propaganda golpista”
A seguito dell’attacco al Parlamento e alle istituzioni brasiliane da parte dei bolsonaristi, il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes ha ordinato alle piattaforme di social media (Facebook, Twitter e TikTok) di bloccare la propaganda golpista nel Paese.