Cresce il mercato digitale in Italia
Il mercato digitale in Italia sta vivendo una fase di crescita, con una previsione del +2,7% nel 2023. L’AI traina con un +29,4%.

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Il mercato digitale in Italia sta vivendo una fase di crescita, con una previsione del +2,7% nel 2023. L’AI traina con un +29,4%.
I nativi digitali hanno un approccio all’apprendimento simile a quello dei dislessici: dinamico e più rapido, ma meno metodico.
Oltre 1000 Comuni non hanno ancora nominato un responsabile per la transizione digitale, fondamentale per la digitalizzazione della PA.
Il 73% dei cittadini apprezza il digitale nella sanità. Tuttavia, il 92% non si farebbe curare esclusivamente dall’intelligenza artificiale.
Secondo la Fimp, un utilizzo consapevole e moderato del digitale può aiutare lo sviluppo dei bambini, ma non prima dei 9 anni.
Il turismo in Italia conferma la forte ripresa iniziata lo scorso anno e torna a superare i livelli pre-pandemia anche grazie al digitale.
Secondo una ricerca di Skuola.net e Lenovo, 9 studenti su 10 possiedono almeno un dispositivo digitale personale da utilizzare per la scuola.
Secondo i dati di Confindustria Digital Anitec Assinform, il 72% delle pmi in Italia ha un basso livello di digitalizzazione.
L’Italia scende dal 19° al 24° posto nell’ultima edizione dell’Indice sulla Qualità della Vita Digitale di Surfshark.
Il mercato del digitale in Italia, nel 2022, valeva 77,1 miliardi di euro. La crescita annuale registrata è pari al 2,4%.
Il digitale è sempre più importante per le PMI italiane. Lo evidenzia la School of Management del Politecnico di Milano.
Da oggi, i cittadini possono dire addio alle raccomandate iscrivendosi alla piattaforma INAD (Indice Nazionale dei Domicili Digitali).
L’e-commerce B2B continua a crescere in Italia. Nel 2022, il 61% delle imprese ha utilizzato il commercio elettronico (+12% in un anno).
L’evoluzione digitale porta a credere che il mondo stia diventando sempre più ‘dematerializzato’ e meno inquinato. Ma è davvero così?
La Piattaforma delle notifiche digitali (Pnd) permetterà alla PA di inviare ai cittadini comunicazioni senza ricorrere a raccomandate o pec.