Secondo quanto emerge dall’ultimo report di Trend Micro relativo al mese di maggio, il nostro Paese rientra anche nelle prime posizioni a livello globale. Il numero totale di ransomware nel mondo è stato di 1.336.000. L’Italia è il Paese più colpito in Europa e il sesto al mondo (con il 4,44% degli attacchi globali). Per quanto riguarda i malware, l’Italia è invece prima in Europa e quinta al mondo (17.396.690 attacchi intercettati).
Alcuni dei più importanti colossi tech (Meta, Amazon, Apple e Google) sono finiti sotto accusa sulla base di documenti interni che mostrerebbero come questi abbiano favorito i propri prodotti sulle piattaforme rispetto a quelli dei concorrenti, spesso anche violando la normativa sulla concorrenza. I documenti in questione sono ora parte di un’inchiesta antitrust condotta dalla Camera statunitense.
Il colosso ha partecipato, insieme a Chevron, a una raccolta fondi da 250 milioni di dollari per Tae Technologies, azienda che è riuscita a raggiungere quota 1,2 miliardi. Questa società, in particolare, intende investire nella fusione nucleare, tecnica in grado di generare energia quasi illimitata senza emissioni e senza le scorie radioattive nocive e di lunga durata tipiche della fissione nucleare. Il contributo di Google alle iniziative di Tae risale però già al 2014, da quando ha iniziato a mettere a sua disposizione diverse tecnologie di intelligenza artificiale e calcolo computazionale.
Nell’ultimo trimestre, il numero degli utenti della piattaforma di streaming è calato di quasi un milione, ma il titolo di Netflix è in rialzo a Wall Street (+5,7%, a 213,2 dollari). A contribuire alla crescita sono state le stime iniziali, che – pessimisticamente – prevedevano un calo di due milioni di utenti (il doppio di quanto avvenuto). Inoltre, i conti del secondo trimestre hanno superato le aspettative: + 9% nei ricavi (7,97 miliardi di dollari), 1,44 miliardi di utile netto e un margine operativo pressoché stabile al 19,8%.
Le più grandi aziende britanniche dell’azienda non avrebbero pagato nemmeno una sterlina di imposte sulle società. Dai conti archiviati presso la Companies House, nel 2021, Amazon UK Services sarebbe riuscita a evitare la tassazione rispetto ai 18,3 milioni di sterline pagati nel 2020. I ricavi nel Regno Unito sarebbero dunque aumentati di oltre un miliardo di sterline lo scorso anno (+59% nei profitti). Amazon sarebbe riuscita nell’impresa utilizzando la super detrazione introdotta dall’ex cancelliere Rishi Sunak.
La società ha deciso di ridurre le risorse dirette alla piattaforma di newsletter Bulletin e a Facebook News per investire nel mercato dei creatori di contenuti. L’obiettivo è guardare al metaverso e ai video brevi, al fine di poter competere con TikTok.
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